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Combatti lo stress!

Da Nicla

DSC_0134intervista a Patrizio Hermes Barbon, direttore sanitario del Centro Idrocolonterapia- Olimed e titolare del corso universitario sugli “Stili di Vita”

Pelle secca e rugosa. Denti cariati, capelli più radi. Ma anche cellulite e ritenzione idrica. Sono solo alcuni dei primi sintomi più banali dello stress, condizione ormai tra le più diffuse in Italia che miete non poche vittime ogni anno nel nostro Paese.
Sette italiani su dieci infatti muoiono per patologie legate allo stress. Questo almeno il  risultato dello studio condotto nel 2009 dal Dipartimento di Studi Clinici dell’Università “La Sapienza di Roma”, in collaborazione con AISIC (Associazione Italiana contro lo Stress e l’Invecchiamento Cellulare).

Che ansia e stress cronico, tuttavia, siano tra i fattori primari nella genesi delle patologie più comuni nei paesi industrializzati è risaputo da tempo. E l’attenzione sempre più crescente da parte di Istituti e fondi di ricerca, di fatto, ne è una riprova. E’ del 10 gennaio, su Repubblica, la notizia della scoperta da parte di un pool di ricercatori americani ed italiani di una molecola cerebrale, la nocicettina, che dovrebbe rivoluzionare le diverse terapie in atto sulla lotta all’ansia e allo stress.

Ma di fatto, che cos’è lo stress? Da cosa è causato? E soprattutto, come possiamo  intervenire concretamente su di esso?

“C’è solo un arma efficace contro lo stress e contro tutte le conseguenze ad esso associate: l’assunzione di un corretto stile di vita.” Patrizio Hermes Barbon, medico chirurgo e consulente nutrizionale, non ha mezzi termini nell’affrontare una delle principali cause di morte oggi nei Paesi industrializzati. “E’ stato riconosciuto anche dall’Istituto Superiore di Sanità ed da altri importanti organismi della medicina ufficiale (fra tutti la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) come il ruolo centrale svolto dal corretto stile di vita sia alla base di tutti gli approcci preventivi e terapeutici di questo problema. E il motivo- racconta- è semplice.”

Un credo potente e personale quello di Patrizio Hermes Barbon. Direttore Sanitario del

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Centro di Idrocolonterapia- Olimed a Treviso; Barbon infatti è oggi promotore di un corso universitario “Sorridi agli Stili di Vita” che ha ottenuto il patrocinio del Consiglio dei Ministri e della Presidenza del Consiglio. Ma perché tanta attenzione alle abitudini personali? E soprattutto, quanto incide l’alimentazione su questo problema?

“Alla base di molte malattie che colpiscono la nostra società c’è l’ignoranza di ciò che anche solo un piccolo cambiamento delle nostre abitudini, alimentari ma ancora più in generale di vita, può fare sull’andamento della nostra salute. Riportare l’attenzione del paziente su questo punto è il lavoro fondamentale che oggi un medico deve fare e sul quale, però, deve essere adeguatamente formato”.

Ripartiamo dallo stress. Quali sono i primi sintomi e i primi campanelli d’allarme?
“Gli esempi patologici sono innumerevoli. Gli acidi prodotti in eccesso dal nostro organismo sottoposto a stress e ansia rendono primariamente secca e rugosa la pelle che diventa fragile e molto sensibile. Le articolazioni e le vertebre si consumano, portando ad artriti e artrosi. Le ossa si indeboliscono, i denti possono cariarsi, i capelli cadere, le ghiandole endocrine rallentare il loro ritmo, la pressione sanguigna aumentare e aumentano i dolori reumatici. L’urina sovraccarica di acidi provoca bruciori. A livello intestinale risulta un’autointossicazione progressiva dell’organismo, attraverso la sindrome detta Leaky Gut Syndrome (ovvero le sostanze nocive presenti nel colon “trasudano” nel circolo sanguigno, invadendo il corpo). Gli organi del sistema immunitario, indeboliti dall’aggressione degli acidi e dalla demineralizzazione, non riescono a difendere in modo efficace l’organismo causando infezioni ripetute e persistenti. Gli organi emuntori finiscono per accumulare al loro interno quantità eccessive di minerali formando dei depositi, che, a loro volta, possono contribuire alla formazione di calcoli (biliari o renali) e calcificazione della arterie. Le donne, anche se fanno attività fisica, accusano cellulite e ritenzione idrica. Identificare a prima vista una persona che è affetta da questo problema non è poi così difficile. Un preallarme si ha quando compaiono i cosiddetti MUS ( Medically Unexplained Symptoms), come ad esempio insonnia notturna e sonnolenza post-prandiale, facile sudorazione, tachicardia e affanno al minimo sforzo fisico, alitosi, borse sotto gli occhi, ecc…”

Il grosso del problema, dunque, a livello fisico è causato da una eccessiva acidificazione?

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“La cosiddetta acidosi è sicuramente una forte componente legata allo stress. I disturbi psicofisiologici tuttavia che ne conseguono sono collegati a debolezze o ad alterazione di certi apparati di organi che mal rispondono a questa condizione alterata. La genetica, le malattie pregresse ma anche le abitudini alimentari errate portano ad alterazioni della funzione di un particolare apparato di organi, il quale può, di conseguenza, divenire debole e vulnerabile allo stress. In qualunque caso tuttavia, dal punto di vista eziopatogenetico, il primo fenomeno a verificarsi è l’acidosi, cioè un pH al di sotto di 7,35, che porta ad una sintomatologia correlata, che può arrivare anche a formazione di carie, calcoli, artrosi, osteoporosi e altre problematiche più gravi. Questo fenomeno, accanto al meccanismo della infiammazione (alla base di tutti i processi alterati), è stato ormai riconosciuto come il più importante nella determinazione dei quadri patologici, soprattutto cronici, (cioè quelli che ci affliggono maggiormente oggi). La  creazione di un ambiente acido tende a demineralizzare l’organismo impegnato a compensare questa situazione con l’utilizzo dei suoi minerali, scatenando diverse reazioni insalubri.  Per questo è consigliato consumare, durante di un periodo di forte stress, alimenti alcalinizzanti o comunque ri-mineralizzanti, come frutta e verdura”.

Combattere gli effetti negativi dello stress partendo tuttavia dalla forchetta, lei ci dice, non è sufficiente?
“Qualunque cura parte da una sana e corretta alimentazione. Anche quello di uno stato particolare come lo stress. Non dimentichiamoci infatti che quest’ultimo, inteso come meccanismo reattivo di adattamento, fino ad un certo livello è una forma positiva, tipica degli animali, di adattamento alle situazioni. Se tuttavia si supera il limite, soprattutto se non siamo più in equilibrio psico-emozionale e ci facciamo “guidare dalle emozioni”, diventa un fenomeno patologico e totalmente negativo. Lo stesso avviene a livello metabolico. L’acidosi da una parte è uno stimolo (feedback) affinché il nostro corpo metta in moto dei meccanismi, dei processi (detti “tampone”) atti a salvaguardare la nostra vita e la nostra salute. Se tuttavia si superano i limiti, questa situazione tampone genera patologia. Allora il sistema di difesa più semplice, il primo alla nostra portata per mantenere controllata questa acidità è intervenire sul cibo assunto, privilegiando le sostanze alcalinizzanti e seguendo una alimentazione con ridotti apporti di proteine animali, zuccheri raffinati, cibi confezionati e precotti e ricca invece di vegetali e frutta. Ma ,ovviamente, non sempre questo intervento può dirsi sufficiente.”

Quali le strategie migliori, dunque?
“Lo stress ha un ruolo purtroppo determinante nella insorgenza delle malattie e, quando viene a mancare la capacità di farvi fronte, il rischio è quello di sviluppare forme di sofferenza fisica ma anche e soprattutto psico-emozionale. Sono circa 80 le ricerche più famose condotte negli anni che hanno cercato di misurare la tolleranza allo stress e la capacità di fronteggiare questi eventi con una serie di strategie mentali e comportamentali innate nell’uomo. I risultati portano alla conclusione che anche quando si utilizzano strategie naturali di reazione allo stress il nostro corpo può subire comunque conseguenze patologiche. Ad esempio si è osservato come persone anziane con ridotta relazione amicale o parentale tendano ad avere un tasso di mortalità più alto rispetto a coloro che hanno un maggior grado di sostegno strutturale e uno stile di vita più attento. Da qui l’attenzione sempre maggiore riposta al valore terapeutico e preventivo  del “Life Style” fino al riconoscimento importante di organismi della medicina ufficiale. Un attento stile di vita che comprenda non solo un’adeguata alimentazione, ma anche una regolare attività fisica e un adeguato percorso di crescita e consapevolezza personale sono fondamentali nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie legate allo stress.  Ma non solo”.

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Nello stress, tuttavia, l’emozione gioca un ruolo fondamentale. Ma quanto incide realmente e quali sono gli organi maggiormente colpiti?
“  Secondo le teorie psicanalitiche, a dare origine ai disturbi psicofisiologici caratterizzati da stress sono conflitti specifici e stati emozionali negativi ad essi associati: traumi, blocchi, conflitti e compromessi, a volte originati nell’infanzia, per cui i vari disturbi sono il prodotto di stati emozionali inconsci, specifici per ciascun tipo di disturbo (rabbia inespressa, paure e sensi di colpa). Ognuna di queste emozioni è legata ad un organo o apparato. Primi fra tutti ad essere interessati sono i cosidetti “organi emuntori”, deputati allo “smaltimento”, come ad esempio reni, fegato, polmoni e pelle ma, di conseguenza, praticamente tutti gli apparati del nostro corpo interessati a catena da queste reazioni. Ecco perché, accanto ad un lavoro di correzione della alimentazione risulta positivo poter anche affrontare un percorso personale a livello emozionale (ad esempio con il metodo della “Psicologia Subliminale” inventato dal professor Raffaele Sammarco)”

Esistono alcuni rimedi semplici da poter applicare subito?
“Oltre ad un percorso di consapevolezza su noi stessi e ad una attività fisica quotidiana (di questi giorni gli straordinari risultati di studi americani eseguiti al Berkeley National Walkers’ Health Center su 15.000 casi, che hanno dimostrato che una camminata veloce – come ad esempio nel Nordic Walking – è il miglior modo per preservare la salute) il tutto parte da una sana e corretta alimentazione (così come descritto nel “The China Study”). Nel caso la sola alimentazione tuttavia fosse insufficiente, ad esempio nel caso di malattie croniche in stato avanzato o nel caso si volesse agevolare e accelerare un processo di cambiamento personale, la mia bi-decennale esperienza nel campo ha dimostrato che si può ricorrere, con grandi vantaggi, anche a dei programmi detossinanti con nutraceutici alcalinizzanti; tra questi da segnalare l’uso efficacissimo di Acemannano, un componente dell’Aloe Vera oppure estratti di Erba di Orzo e Grano. Un buon contributo si può ottenere anche associando ad essi l’assunzione di estratti di succo di frutta e verdure e l’esecuzione di pratiche naturali detossinanti (come la Idrocolonterapia, pratica naturale, dolce che si esegue positivamente da anni su adulti, anziani, bambini e gravide).”

Se non si può evitare lo stress per un periodo di tempo, quali strategie possiamo mettere in atto per allontanare il più possibile le conseguenze più negative?
“Il nostro corpo “ci parla” ma noi abbiamo dimenticato il suo linguaggio e siamo costantemente distratti da pensieri, nevrosi, gusti (alterati) che non ci permettono di capire quando stiamo superando il livello di guardia. Il “sintomo”, la “malattia” sono segnali di avviso e di conoscenza del percorso esistenziale che stiamo eseguendo. Se noi quindi impariamo “ad ascoltarci” possiamo capire esattamente quando il confine tra il lecito e l’illecito è stato varcato e quindi quando è il momento di fermarci o meglio di “cambiare” rotta. Assume per questo un valore determinante la prevenzione, e con questo termine intendo la prevenzione primaria: darsi delle regole, quotidiane, di stile di vita sano, a partire dalla alimentazione, per evitare il più possibile di ammalarsi. Regole che siano però semplici, alla portata di tutti e soprattutto piacevoli, gratificanti. Si scoprirà così un mondo per noi nuovo ma in realtà solo dimenticato (come dice anche il nostro maestro, professor Franco Berrino), fatto di alimenti piacevoli, di una attività naturale all’aria aperta, di pratiche naturali efficaci e semplici, di rimedi naturali, cioè di rimedi che la natura, il più grande laboratorio scientifico esistente, ha già studiato, certificato e statisticamente dimostrato essere il migliore per noi. Studiare questo lifestyle e insegnarlo è diventato da tempo il mio impegno personale attraverso la

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HermesAcademy, una scuola in cui si vuole insegnare a capire se stessi e il funzionamento del proprio corpo in modo olistico, come preparare e mangiare ciò che può farci per stare bene, seguendo e mettendo in pratica le indicazioni del professor Colin Campbell.”


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