• Non alzarsi bruscamente. Che siate sulla sdraio al mare o sul letto di casa vostra, evitate di alzarvi in modo improvviso e brusco, perché dopo tante ora trascorse in posizione supina il corpo deve rimettersi in piedi dolcemente, altrimenti si rischia di avere forti giramenti di testa e cali di pressione. La situazione si amplifica al mare, perché durante la tintarella il calore del sole costringe alla vasodilatazione cutanea che provoca un abbassamento della pressione centrale;
• Muoversi spesso. Alternate i bagni di sole a qualche passeggiata lungo la riva, vi servirà a mantenere il giusto equilibrio della pressione, e a evitare le gambe gonfie e doloranti;
• Bagnarsi la testa. Rinfrescatevi di tanto in tanto con una nuotata, o aspergendo acqua con uno spruzzino; il nostro consiglio è di bagnarvi molto la testa, così l’effetto freschezza è più duraturo;
• Fare uno spuntino. Sotto l’ombrellone non rinunciate al cibo da spiaggia: yogurt, anguria, e in genere frutta e verdura sono un toccasana per dare ristoro e refrigerio al corpo e allontanare il pericolo del calo di pressione;
• Bere molta acqua. Per idratare l’organismo è fondamentale bere spesso acqua fresca, non ghiacciata. Sì anche a succhi di frutta e spremute che reintegrano il giusto apporto di sali minerali e potassio.
• Evitare di sudare. Stando al sole è matematico, si suda, ma per arginare al massimo l’evaporazione dei liquidi, è meglio evitare di fare movimenti impegnativi in spiaggia, come giocare a beach volley o racchettoni, specie dalle 12 alle 15, le ore più calde della giornata;
• Rinfrescare la stanza.Usate ventilatori e condizionatori per rinfrescare la stanza in cui vi trovate, e servitevi delle tende per riparare dal caldo una stanza particolarmente esposta al sole. Aprire le finestre non serve a niente, anzi: farà entrare in casa aria calda.
Se nonostante le accortezze avete un calo di pressione, non lasciatevi prendere dal panico: mangiate qualcosa di salato, come una fetta di pane e prosciutto, e stendetevi tenendo le gambe sollevate, in modo che ci sia un ritorno venoso dalle zone periferiche del corpo al cuore.