Tempo di vacanza è tempo di qualità. Non leggo i quotidiani cartacei durante l’anno perché mi manca tempo (e spazio) e consulto solo le testate online (visto che lavoro in rete, principalmente). Ma in estate mi concedo la lettura del quotidiano sfogliandolo tra le mani. E ieri mattina capita l’articolo che aspettavo da tempo: “Il manuale per far leggere i ragazzi“. Scrittori, educatori e insegnanti dispensano consigli su come far scoccare la scintilla della lettura nei nostri giovani. E questo mi interessa, eccome. Nei miei mille lavori che faccio mi trovo a contatto con giovani che – ahimè- sono reticenti alla lettura. E ho cercato di dare loro un motivo per leggere. La mia esperienza? Prima vediamo le regole pubblicate dal Corriere e poi ne parliamo.
1. I libri si leggono per piacere, non per riassumerli.
2. Si possono lasciare a metà se non piacciono
3. Leggete ad alta voce con i vostri figli
4. Fatevi vedere mentre leggete: leggere è bello
5. Andate a comprare libri insieme
6. Non importa cosa leggete: da Topolino si arriva a Dostoevskij
7. Nel consigliare un libro ricordatevi che deve piacere a chi lo legge
8. Leggere non è un’alternativa a tv o amici
9. Meglio un libro solo in un’estate indimenticabile
10. Non obbligate i ragazzi a leggere, l’inizio di un’amore non ha età
(dall’articolo del Corriere.it http://www.corriere.it/scuola/index.shtml)
Mi trovo d’accordo, per averlo sperimentato sul campo, con la maggior parte dei punti espressi nel decalogo. La lettura è una passione e come ogni innamoramento deve esserci un incontro che la innesca spontaneamente, quindi nessun dovere o obbligo. Trovo che i modelli siano molto importanti: genitori, nonni, amici, educatori intorno ai giovani d’oggi devono sentirsi responsabilizzati in questo senso. L’amore per qualsiasi cosa (in questo caso la lettura) si trasmette facendo vedere ai giovani l’entusiasmo nel farlo in prima persona. Da questo non si scappa. Solo così avviene il processo di desiderio per cui ci si interroga e ci si chiede “perché no, lo posso fare anche io?”. E non bisogna pensare di fare i cento metri senza fare allenamento. Traduco: non bisogna necessariamente iniziare a leggere tenendo in mano Calvino, Freud o Dostoevskj. Abbiamo tutti iniziato con romanzi adatti alla nostra età, che ci ispiravano in base al momento di vita che stavamo vivendo. Quindi non giudichiamo le letture scelte. Il punto è godere della lettura. Iniziare a leggere. Il cosa è relativo. L’allenamento, poi, viene leggendo.