Conosci la storia di Tanzan ed Ekido, due monaci zen che camminavano lungo una strada fangosa?
Poco prima di un villaggio incontrarono una ragazza che stava cercando di attraversare la strada.
Il suo kimono dorato però avrebbe subito danni irreparabili bagnandosi.
Tanzan senza pensarci su prese in braccio la ragazza e la portò dall’altra parte della strada.
Poi entrambi i monaci continuarono il loro cammino.
Qualche ora dopo Ekido sbottò, incapace di reggere a quello che sentiva dentro.
“Perchè hai portato quella ragazza? Noi monaci zen non facciamo cose di questo tipo”.
Tanzan rispose: “Ho portato la ragazza qualche ora fa;
“TU INVECE LA STAI ANCORA PORTANDO“.
Ecco, immagina che molti di noi siano come Ekido, non riuscendo a lasciar andare le cose passate, anzi accumulandole sempre più dentro di sè.
Il passato è importante, è la memoria, è colui che ci consente di imparare dagli errori commessi, dalle esperienze fatte.
Grave è, e capita a quasi tutti noi, quando il passato prende il sopravvento, quando diventa parte “cattiva” dei nostri comportamenti.
Già essere consapevoli di questo sarebbe un buon passo in avanti.
Riuscire con la sola forza di volontà a rompere la tremenda abitudine di accumulare emozioni vecchie e dolorose e ad evitare di rimanere nel tempo passato.
Riuscire a tornare, anche quando si è “arrugginiti” e fissati su un aspetto temporale vecchio di decine d’anni e ormai senza alcun senso, al tempo presente, al qui e ora, all’ hic et nunc…l’unico tempo vero della nostra vita.