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Come possono considerarsi «moderati» coloro che sacrificano Milano per fare affondare Berlusconi?

Creato il 20 maggio 2011 da Iljester

Come possono considerarsi «moderati» coloro che sacrificano Milano per fare affondare Berlusconi?Se leggete il programma di Pisapia per Milano, c’è da mettersi le mani nei capelli. Peggio, c’è da pensare seriamente di fuggire in un altro paese. Magari negli Stati Uniti. Perché, veramente, non è possibile che in Italia esistano politiche che candidamente mirano a svilire la nostra identità culturale e nazionale e l’istituto della famiglia. Non è possibile che esistano politiche capaci di consegnare le nostre città agli stranieri, ai loro usi e costumi, pur di prevalere in una partita elettorale. Non è possibile che vi sia la prospettiva di un aumento vertiginoso delle tasse comunali per sostenere il previsto aumento della spesa pubblica di carattere assistenziale.
Il programma politico di Pisapia, per vero, è l’autentico e definitivo ritratto della sinistra, morta nel resto del mondo, e da noi purtroppo ancora viva e vegeta. Persino a Cuba o in Cina mai si sognerebbero di inventarsi le politiche proposte da Pisapia. Ma noi siamo i soliti italiani. Siamo in controtendenza. Siamo stoltamente legati ai miti del comunismo e della resistenza, che ancora ci vengono insegnati più o meno surrettiziamente nella scuola pubblica, stranota come «scuola privata della sinistra» finanziata esclusivamente con i soldi delle tasse. Noi siamo sempre gli ultimi che nel mondo capiscono gli eventi storici, e quando finalmente li capiamo, il mondo è già andato oltre. In altre parole, noi inseguiamo e siamo sempre un passo indietro rispetto al resto dell’umanità, che ha archiviato il comunismo ormai da venti anni buoni. In Italia è ancora una moda che non vuole cedere il passo.
Da noi, per esempio, esistono ancora i partiti comunisti che, come un tempo, come negli anni ’50, fanno la solita propaganda basata sull’ideologia marxista-leninista. Da noi esistono i finto-pacifisti e noglobalisti: quelli che per perseguire il loro obiettivi non disdegnano i disordini sociali, i danneggiamenti dei beni pubblici e i pestaggi. Da noi infine esistono ancora i nuclei terroristici di matrice rossa: quelli che per raggiungere i loro obiettivi rivoluzionari non hanno vergogna di usare le pistole.
Insomma, l’Italia è un mondo a sé. E la politica italiana lo è ancora di più. In nessun paese del mondo, i moderati sosterrebbero apertamente o con un atteggiamento di piena neutralità (che alimenta parecchi sospetti) il radicalismo comunista e di sinistra di Pisapia. Eppure, in Italia accade anche questo. Futuro e Libertà, cioè quel partito che si è autoproclamato «nuova destra», oggi, anziché appoggiare apertamente e con convinzione il centrodestra, con il quale dovrebbe avere affinità culturali e politiche, tira i remi in barca e dice ai propri elettori: fate quel che vi pare. Lo stesso dicasi per l’UDC di Casini, che balbettando un giorno sì e l’altro pure di valori cristiani, poi rinuncia a dire ai propri elettori che Pisapia è quanto di più lontano ci sia da questi valori.
Non è normale. Niente è normale in queste elezioni di maggio. Niente è normale nel nostro paese. E poi Fini e Casini si dicono «moderati»? E poi si dicono alternativi alla sinistra? Non prendiamoci in giro, per carità. Che a forza di prenderci in giro, Bersani, Vendola e Di Pietro ce la stanno facendo sotto il naso. Non prendiamoci in giro, che sopra la Madonnina potrebbero sventolare le bandiere con la mezza luna e quella con la falce e il martello, se l’elettorato moderato non si riversa in massa a infrangere i sogni di Pisapia. Perché non si tratta più di scegliere fra due programmi alternativi, bensì di scegliere fra due modi di vedere la società e di percepire gli interessi degli italiani, che devono essere considerati sempre preminenti rispetto a qualsiasi altro interesse.
Interessi che Fini, Casini e il loro amico Rutelli pare abbiano riposto in un qualche cassetto, dimostrando in modo inequivocabile di non essere dei veri e autentici moderati, visto che hanno letteralmente sacrificato Milano ai giochi di partito e ai sentimenti di astio politico nei confronti di Berlusconi. Pur di distruggere il Premier, pur di vederlo nella polvere, i tre finto-moschettieri sono disposti a regalare la poltrona di Palazzo Marino a Pisapia e alla sinistra. Uno scempio! Davvero uno scempio, che spero vivamente gli elettori del Terzo Polo – se davvero moderati – scongiurino con le loro decise scelte. Diversamente prepariamoci al peggio…

di Martino © 2011 Il Jester Dai la tua opinione Come possono considerarsi «moderati» coloro che sacrificano Milano per fare affondare Berlusconi?

Autore: Martino » Articoli 1445 | Commenti: 2438

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