Ho assistito allibita alla trasmissione di Piero Chiambretti di domenica sera.
Non avevo sonno ma non mi andava di guardare niente di impegnativo e mi interessava seguire l’intervista alle le tre ragazze aderenti al movimento Femen, , ospiti del programma. arrestate la settimana scorsa a Davos, in Svizzera, per aver manifestato in topless tra i leader mondiali.
FEMEN, per chi non lo conosce, è un movimento di protesta ucraino fondato a Kiev nel 2008. Il movimento divenne famoso su scala internazionale per la pratica di manifestare in topless contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali. Alcuni degli obiettivi dell'organizzazione sono "di incrementare le capacità intellettuali e morali delle giovani donne in Ucraina" e " di ricostruire l'immagine dell'Ucraina, un paese dalle ricche opportunità per le donne". Già dall'aprile del 2010 l'organizzazione sta stimando l'idea di diventare un vero partito politico per partecipare attivamente alle elezioni parlamentari. Studentesse universitarie tra 18 e 20 anni formano la colonna portante del movimento. A Kiev, ci sono circa 300 attive manifestanti che fanno capo al movimento. Non mancano gli uomini altresì interessati alla causa e attivamente coinvolti. Alle manifestazioni del gruppo partecipano circa 20 volontarie in topless insieme agli oltre 300 membri completamente vestiti.
Le 'Femen' sono arrivate al World Economic Forum di Davos. Tre di loro, davanti all'entrata del Congress Centrum che ospita anche quest'anno i leader politici e industriali mondiale, si sono denudate scoprendo il busto dipinto da scritte di protesta "Povere a causa vostra", "La crisi e' made in Davos", "Gangsters party a Davos" e sventolando striscioni con gli stessi slogan. Subito dopo le donne hanno tentato di superare i cancelli di sicurezza per entrare nel Centro congressi e sono state arrestate dalla polizia.
Le cose che mi hanno lasciata allibita sono:
1) il fatto di affiancare la presenza delle attiviste Ucraine in trasmissione ad un personaggio come Rocco Siffredi, noto pornostar, che è un evidente trucco per dare al questa protesta dell’Est Europa un tocco tutto Italian-maschilista! Infatti una delle proteste da parte delle Femen è che si smetta di considerare l’Ucraina come il bordello d’Europa, dando un fermo al turismo sessuale.
2) Il colpo di scena durante la trasmissione, quando una delle presunte attiviste ha versato un bicchiere in faccia ad un ospite reazionario, che, in maniera forzata, cercava di provocare la polemica. Onestamente era una trovata che si poteva evitare perché ha dato un tono impulsivo e troppo emotivo alla rappresentante di un movimento, facendola passare per una ragazzina che non sa gestire le critiche.
3) Nel nostro Paese, le forme di protesta al femminile, vengono comunque sminuite e si cerca di dare un’immagine grottesca alle “donne arrabbiate”, perché la rabbia femminile crea sempre un certo disagio a chi ama mantenere gli equilibri del passato.
Spogliarsi per protestare presenta sempre un’ambiguità: è un vecchio dibattito trattato anche in questo blog. L’atto dello svestirsi in questo caso però scimmiotta le dinamiche del potere, ma ne ribalta lo scopo. Ovvero, non mi spoglio per farmi usare e vendermi, ma per usarti. Utilizzo la morbosità maschile e dei media per attirare l’attenzione e mettermi in contrasto. Questo è un segno che di strada da fare ne abbiamo ancora tanta.