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Come può perdere il segretario Bersani? Non doveva candidarsi. Vecchie lotte fra correnti, non rinnovamento, e referendum interno su Pizzetti

Creato il 02 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Rinnovamento renzista che cosa significa a Cremona? Mandar via Pizzetti, che si è pronunciato per Bersani da subito. Lo ha fatto solo per dire come la pensa a proposito delle primarie? E’ da sempre con Pierluigi Bersani. Ma è stato messo in difficoltà nel partito su varie questioni: il caso Tamoil ha fatto molto rumore. Il deputato del Pd, in una considerazione d’insieme, ha ritenuto che il Comune che il Comune facesse bene a non costituirsi parte civile in tribunale contro la raffineria di petrolio.

Governi Renzi o Bersani cambierà poco? Forse. Cambierà il gruppo dirigente, prevarrà l’ex Margherita, la tradizione cattolico democratica rispetto a quella socialista, resterà un vuoto spaventoso a sinistra.

Luciano Pizzetti è stato a lungo un leader moderato, sin troppo per i critici. Troppi presidenti del Pd concessi in prestito all’amministrazione cittadina del centrodestra, in sfacelo. Nessuna battaglia per l’ambiente e nel contempo per il lavoro, nessuna prospettiva di rinnovamento dell’economia. Dipende anche dalle leggi nazionali e regionali, ma in città la maggioranza sindacati compresi si sono stretti attorno alla old economy e all’inquinamento legale con le soglie sempre discutibili e tanti casi di tumore che poi bisogno giustificare dando la colpa ai cittadini e ai loro stili di vita o a un progresso generico. Benedette le ciminiere.

Una vecchia lotta di potere dentro il partito, con un comitato pro Renzi che ha radici a Casalmaggiore ed è spuntato fuori all’improvviso. Dibattito nel partito locale? Poco. S’è fatto, in ultimo, dopo che le candidature erano piovute. Vincerà probabilmente Bersani. Il segretario si è candidato come da statuto ma come può perdere?

Se è segretario significa che è seguito da una consistente maggioranza nel partito. Se perdesse, sarebbe un problema e già lo è.

Il prevalere della vecchia corrente dc non è una novità. E’ solo uno spostamento. La sintesi fra le correnti non c’è mai stata, malgrado i proclami entusiastici. Non c’è mai stata perché i partiti non si costruiscono a tavolino.

E la solita dc di un tempo si adatterà, con i soliti compromessi, ai poteri esistenti.

Durante una crisi economica, la novità dovrebbe stare a sinistra, parlare con la voce dei cittadini, oppure a destra, ma sempre tra i cittadini. La lotta è stata fra apparati di potere, fra i quali gli elettori hanno scelto: il vincitore poi seguirà i voleri dell’Europa, non gli interessi e gli ideali dei cittadini.


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