Scrivere riproducendo il parlato si può fare soltanto alterando profondamente ciò che si manifesta come tale.
Pagina 115 del libro “Come Scrivere”. La frase riportata è di Céline, e ne parla Emilio Tadini.
La dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che la naturalezza di certi dialoghi è frutto solo di uno spietato lavoro. Non è sufficiente “registrare” quello che si sente, e che al nostro orecchio “pare” efficace.
Il nostro orecchio è stupido. Si può ingannare esattamente come il mago inganna l’occhio, con i suoi giochi di prestigio.
Lavoro, lavoro, lavoro: e alterazione.