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Come spendiamo i soldi dell’Europa? Ne parliamo con Mercedes Bresso

Creato il 05 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Fondi Europei

Retrò Online, nell’ambito del focus sui Fondi Europei, ha intervistato l’On. Mercedes Bresso, già Presidente della Regione Piemonte ed eurodeputata del gruppo S&D.
Di seguito gli altri interventi:
Parte 1: Investimenti Europei in Piemonte: ne parliamo con l’Assessore De Santis
Parte 2: Che cos’è un fondo europeo?: ne parliamo con l’Eurodeputata Krehl
Parte 3: Juncker ed euroscetticismo: ne parliamo con l’Eurodeputato Vaughan
Parte 4: L’altra Europa: ne parliamo con l’Eurodeputato Picula

Il tema dell’Europa e dei suoi costi è centrale nel dibattito politico. Dove finiscono e come vengono utilizzati i nostri soldi in Europa? Ritornano sul territorio o servono soltanto ad alimentare l’ennesima macchina burocratica? Ne abbiamo parlato con On. Mercedes Bresso.

“Pochi sanno che dall’89 a oggi, in questi 25 anni, con i fondi europei in Piemonte sono stati finanziati oltre sei progetti, per una cifra di circa 400.000 euro al giorno, i quali hanno attivato risorse per più di 1 milione di euro al giorno. Questo dà la dimensione dell’importanza dei fondi strutturali per il Piemonte: sono state fatte moltissime cose, dallo spazio alle biotecnologie, dai poli di investimento e di innovazione alla Reggia di Venaria, nonché migliaia di progetti più piccoli.”
La portata degli investimenti attivati è enorme. Siamo ormai giunti al terzo ciclo settennale (2014-2020) che, anche se dotato di un po’ meno risorse della volta scorsa, avrà comunque un impatto importantissimo.

Bresso

Mercedes Bresso all’ Altec di Torino

Accanto allo stanziamento tradizionale, si affianca una novità importante: il Piano Juncker, presentato dal Presidente della Commissione qualche giorno fa.
“Il piano è finalizzato ad alzare nettamente il livello del finanziamento europeo”, dice l’On. Bresso, “perché dal 2007-2008 a oggi gli investimenti in Europa sono crollati di circa 500 miliardi all’anno. Per colmare questo divario, su richiesta in particolare del gruppo S&D, è stato proposto dal presidente Juncker un piano in 3 tappe: la prima sono risorse che vengono trovate nel bilancio europeo, 16 miliardi, più cinque messi dalla Bei.”
Qui la prima novità rilevante: gli Stati, se investono risorse in questo fondo, possono toglierle dal patto di stabilità. Questo genere di richieste era sempre stato respinto a livello europeo, oggi invece, per la prima volta, viene ammesso esplicitamente che una parte dei soldi impiegati in investimenti non deve sottostare a vincoli di bilancio. I soldi messi a disposizione non sono moltissimi, ma questo rappresenta comunque un precedente importante.

Bresso

Delegazione europea alla Reggia di Venaria

“Queste risorse serviranno all’UE per fare dei prestiti”, ci spiega Mercedes Bresso. “E questa è la seconda novità rilavante. In pratica l’Unione Europea viene autorizzata a indebitarsi sulla base del proprio bilancio dando in garanzia un segmento di esso. Queste risorse serviranno ad attivare fondi di investimento che coinvolgano anche risorse private di circa cinque volte l’ammontare del primo investimento.”
L’On. Bresso illustra poi quali sono le priorità del Piano:
“Le priorità strategiche sono le grandi reti di connessione, quella elettrica, informatica (la banda larga) e di trasporto europeo, poi l’economia verde, le PMI, la ricerca, l’innovazione, l’istruzione e soprattutto la formazione.”
L’accesso ai soldi del Piano Juncker avverrà attraverso una task force che comprenderà la Commissione, la Bei e un rappresentante per ogni Stato. Maggiore l’investimento, maggiore la cifra di cui ciascuno Stato potrà disporre.
“Dovranno però dimostrare di presentare progetti di alta qualità. Questa è un sfida per molte delle nostre regioni che, pur avendo speso i soldi dei fondi, non sono riusciti a realizzare quello che per esempio hanno realizzato la Spagna e la Polonia: portare regioni che erano sotto al 75% del PIL europeo sopra.”
Secondo l’On. Bresso il governo italiano potrà beneficiare di queste risorse. “L’Italia sta chiedendo risorse su progetti credibili, che ha già selezionato. Il ministro Padoan diceva che ci sono circa 80 miliardi di euro di progetti finanziabili, cantierabili e presentabili non appena si potrà farlo. Questo significa che non riusciremo probabilmente a finanziarli tutti, ma siamo in grado di presentare un parco di progetti di qualità e realizzabili rapidamente. Questo è un elemento essenziale per avere le risorse.”

Tags:Bresso,Fondi Europei,Juncker,Mercedes Bresso,Parlamento Europeo

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