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Come ti tingo la lana col micro

Creato il 13 aprile 2011 da Tibisay
Dopo che una è stata assente parecchio tempo, la cosa che deve fare è fare un'entrata con il botto. Almeno, questo è quello che mi ha sempre detto mia nonna, buonanima, e lei era una che se ne intendeva. E quindi, ecco il botto. Sono tornata per farvi partecipi dell'ultima passione (ok, ok, mania...) che riempie le mie giornate. Almeno fino a quando IlMarito non è a casa, perchè si sa che gli uomini certe cose non le capiscono. Nè mai le capiranno, non mettetevici (mettetevicisi? mettetevillo?) neanche. Ordunque, anche se sembro una sotto l'effetto di un allucinogeno, andiamo ad incominciare. E tanto per puntualizzate... questo è l'adrenalinico effetto di una nuova passione (ok, ok, mania...).
Come dicevo, secondo una ben fondata teoria, frutto di lunghe osservazioni di knitter all'opera dei loro manufatti, dopo un po', la Knitter Tipo (da qua in poi chiamata più brevemente KT), come sotto l'effetto di una droga, non si "accontenta" più di sferruzzare semplicemente. Dopo aver esplorato tutte le possibili costruzioni di un maglione (da sotto, da sopra, dal lato, con una mano sola, con un piede e una mano, con le orecchie, saltando la corda ecc.) la KT si annoia. O meglio, va in assuefazione, nulla più la smuove, la stupisce. E allora si rivolge alla ricerca sui materiali: sferruzza, quindi, lana di capra, di pecora, di cane, di yak, cerca fibre particolari chenessunoha, tipo la soia, la fibra di latte (e qui ci si potrebbe scrivere un intero poema... dico io come si fa a filare il latte soloDiolosa), la lana di gnu tibetano, la lana formata tessendo i bioccoli di polvere in giro per casa (e guai a spolverare, eh), la lana comprata in un paesino mongolo dove ha impunemente trascinato il consorte perchè le faccia da traduttore e sponsor. Insomma, tempi duri. Ma anche questa nuova via, dopo un po', intristisce la KT. Di nuovo il suo megadeposito di filati sparso in giro per casa non le da gioia. I colori le sembrano tutti uguali... un momento... abbiamo detto "colori"? Ecco la via! Ed eccola che diventa una professionista dell'abbinamento, consumandosi cornee e polpastrelli sul computer per scovare il venditore di lana tinta a mano che nessuno ha. Un arcobaleno le si presenta davanti, e qua non c'è pericolo di annoiarsi, i colori sono talmente tanti, e talmente tante le combinazioni... ma... c'è un ma. Costano. Le lane tinte a mano costano un occhio. Oh, misera KT, dovrà forse rinunciare a questa nuova passione (ok, ok, mania...)? Ma no, affatto, perchè si documenta ancora, in ricerche notturne in pigiama, con gli occhi ormai che rischiano la cataratta, mentre il coniuge dorme il sonno del giusto. E scopre che le tinture possono essere fatte in casa. Con modica spesa e grande soddisfazione. Evvai, alla carica!!! L'adrenalina sale. E volete che la KT non ci provi? Ed ecco che intervengo io. Come non potevo dividere questa nuova passione (ok, ok, mania...) con voi? E quindi andiamo ad incominciare.
Le fibre si possono colorate e tingere in tanti modi, ma io qui mi occuperò della tintura fatta con i coloranti alimentari. In giro per la Rete ultimamente si è fatto un gran parlare della tintura con il Kool-Aid, una bevanda coloratissima americana, venduta disidratata in bustine, che colora la lana (e fibre animali e pure capelli!) in modo meraviglioso. In Rete ci sono decine di tutorial su come si fa a tingere la lana con questo metodo, ma ha un difetto: i colori ottenibili sono decisamente limitati. E anche piuttosto sbiaditi, almeno secondo i miei gusti. Potevo forse accontentarmi? E potevo forse attendere 2 settimane l'ordine del Kool-Aid dall'Inghilterra prima di iniziare gli esperimenti che non vedevo l'ora di provare? Ma nemmeno per idea! Quando il sacro fuoco brucia, bisogna assecondarlo subito! E quindi sono andata in drogheria ed ho comprato delle bustine di coloranti alimentari, quelli che si usano per fare anche le glasse colorate, oppure per tingere le uova, vanno bene uguale. Potete provare anche con i colori per le uova di Pasqua in tavolette, funzionano anche loro.
Per prima cosa ho messo delle matasse di lana a bagno in acqua con una spruzzata di aceto bianco (fa le veci del mordente) e, mentre queste assorbivano bene il liquido e si impregnavano, con le bustine di colore ho fatto delle prove per ottenere il colore desiderato. Il vantaggio indiscusso di questa tecnica è, oltre ad usare la lana bianca o non tinta, è che si possono usare anche delle lane colorate... chiaramente i colori che userete si sovrapporranno al colore originario, dando origine a delle sfumature molto interessanti! Ragione di più per fare delle prove.
Primo avvertimento: questo è si un tutorial, ma non aspettatevi di trovare dosi esatte, è un metodo empirico, anche perchè tutti i coloranti e le lane sono diversi, quindi dovete per forza fare delle prove per ottenere il colore desiderato. Il mio consiglio è quello di diluire la polverina POCO per volta con acqua, per esempio una buona proporzione per incominciare potrebbe essere diluire una bustina con 100 ml di acqua. Il colore che otterrete sarà molto intenso, poi potrete sempre schiarirlo per ottenere delle tonalità più chiare. Con dei pezzettini di lana fate le "prove tintura": immergete la lana e poi strizzatela fon forza tra le dita: quello sarà un colore molto vicino a quello che otterrete alla fine del processo.
Secondo avvertimento: usate i guanti, i colori sono alimentari, ma macchiano terribilmente le mani!Come ti tingo la lana col microUna raccomandazione: non fidatevi del colore dell'acqua: NON E' IL COLORE DEFINITIVO, infatti qui sembrano due tonalità di rosso ed un nero, vero? Ed invece sono marrone, rosso e giallo. Quando avete ottenuto la sfumatura desiderata, aggiungete al colore 1 o 2 cucchiai da tavola di aceto di vino bianco.Come ti tingo la lana col microPrendete la matassa, strizzatela un pochino, basta che non goccioli più acqua (comunque deve rimanere abbastanza bagnata) e sistematela in un contenitore a prova di microonde.Come ti tingo la lana col microCome sistemare la lana? Dipende dall'effetto che volete ottenere, fate delle prove anche per questo per vedere come vi piace. Io la volevo decisamente "variegata" (si può dire anche se non è un gelato?), per cui l'ho sistemata a "S". E... no, non avete lo schermo rotto: la mia lana era grigio-perla, volevo ottenere un effetto spento ed elegante.Come ti tingo la lana col microEd ora, pronte? Sfoderate una bella siringa (senza ago!!!) e... partenza!!!Come ti tingo la lana col microIrrorate la lana con il colore formando delle righe. Anche qua, attente: non usate troppi colori, potrebbero mischiarsi troppo, anche se la nostra intenzione è che un po' si DEBBANO per forza mischiare... insomma, misura. Io per una matassa ho usato circa 2 "siringate" per ogni colore. Cercate di non mettere i colori troppo vicini gli uni agli altri.Come ti tingo la lana col microCome ti tingo la lana col microCome ti tingo la lana col microCome ti tingo la lana col microA questo punto dovete "mescolare" i colori, in modo che si fondano insieme rendendo armonico il risultato. Con la punta delle dita premete sulla lana, in modo che il colore penetri bene nelle fibre, cercando di sfumare i colori tra di loro.Come ti tingo la lana col microCome ti tingo la lana col microSpostate delicatamente la lana per controllare che sia completamente tinta.Come ti tingo la lana col microMettete il contenitore nel microonde e preparatevi alla "cottura": il calore fissa il colore nelle fibre. Selezionate la massima potenza e fate dei cicli brevi, tipo 2 minuti, aprendo la porta tra uno e l'altro per far uscire il vapore. Dopo ogni ciclo, controllate l'acqua che rimane sul fondo del contenitore: se è trasparente e non più torbida, la "cottura" è sufficiente. Anche in questo caso, possono volerci più o meno cicli, dai 2 ai 6, dipende da molti fattori, dal tipo di filato alla potenza del forno. State attente a non incendiare la lana!!!Come ti tingo la lana col microAlla fine, trasferite in velocità la lana su una gruccia sopra il lavandino per far scolare il liquido. State molto attente perchè scotta!!!Come ti tingo la lana col microQuando non colerà più liquido, fate asciugare la matassa completamente.Come ti tingo la lana col microEcco come si presentano le matasse dopo l'asciugatura (argh, la foto è con il flash!).Come ti tingo la lana col microOra, lavate bene le matasse con molta acqua FREDDA. Il colore residuo da sciacquare via dovrebbe essere veramente poco, se avete usato della lana pura. Se avete usato un misto lana e acrilico sarà di più, naturalmente. All'ultimo lavaggio, aggiungete del sapone per piatti (si, ho detto proprio così). Fate asciugare nuovamente e... voilà!Come ti tingo la lana col microCome ti tingo la lana col microCome ti tingo la lana col microTingere con i coloranti alimentari comporta una grandissima soddisfazione e indubbi vantaggi: i colori sul mercato sono parecchi, sono miscelabili tra di loro, si può tingere lana colorata, si può tingere lana mista ad acrilico (avremo delle tonalità pastello) e soprattutto, essendo dei coloranti innocui, possiamo utilizzare le stoviglie di cucina! E potremo schiavizzare i figli per farci aiutare...Per questo tutorial devo ringraziare 3 persone: la prima è Eva, mia ispiratrice e musa del Kool-Aid, la seconda è Tzugumi, fotografa ufficiale del tutorial (tranne le foto brutte, quelle sono mie...) e ColeiCheNonVuoleEssereNominata, supporto morale e... grande amica nei momenti di difficoltà.
E se volete discutere con me o polemicare sul tutorial che magari non vi è piaciuto... venite al Bar - Libreria Knulp in via Madonna del Mare 7/a domenica prossima 17 aprile dalle 16 alle 19. Questo mese lo Stitch 'nd Spritz anticipa di una settimana!!!Come ti tingo la lana col micro

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