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Come trovare la motivazione che porta al risultato!

Da Alessandro Vella @alevella

the keyCome dico spesso durante i miei speech: “Per ottenere risultati, occorre imparare ad osservare le cose giuste!“. Quindi partiamo dall’osservare come si attiva la motivazione.

Ma prima, cos’è la motivazione?

La motivazione è l’espressione dei motivi che inducono un individuo a compiere una determinata azione. In psicologia è ogni fattore dinamico del comportamento, che indirizza le attività dell’organismo verso uno scopo.

Quindi, come fai a sapere se una persona è veramente motivata?

E’ evidente, quando agisce decisa verso un’obiettivo. Non ha bisogno di nessuno che le ricordi cosa fare, sarà veloce, non vedrà l’ora di agire, cercherà soluzioni ai problemi, non vedrà l’ora di superare l’ostacolo perché sa bene cosa c’è al di là del muro.

La motivazione esogena (quella generata da un evento o persona esterna) in realtà non esiste, è solamente un’innesco della motivazione endogena (quella che proviene da te stesso). Le chiavi per ottenere grandi risultati si trovano, spesso nascoste, al tuo interno. Da fuori si può solamente far luce per aiutarti a vedere meglio, agire in modo più efficace e direzionato verso ciò che realmente ha senso per te (il tuo scopo).

Quando l’automotivazione (motivazione endogena) è attiva, scatta l’impegno, la determinazione e l’autodisciplina, la responsabilità (non cerchi scuse e sai che dipende unicamente da te). Questo insieme di abilità che torni a coltivare (e che per un periodo avevi dimenticato di avere anche tu) ti porta sulla strada del successo.

Un trucco che ti sarà molto utile è guardare e festeggiare ogni piccolo sotto risultato che ti avvicina verso quello principale. Questa dritta che ti suggerisco, aiuta ad incrementare il senso di autoefficacia. In pratica alimenta la tua motivazione endogena attraverso la conferma di riuscire verso ciò che per te è importante.

Molti imprenditori e manager fanno il grande errore di motivare il team solo attraverso la motivazione esogena. I rischi principali di tale agire sono:

  • ti concentri solo su ciò che per te è importante e non per loro
  • escludi una parte o addirittura tutto il team
  • credi che ciò che motiva te, motivi anche gli altri e, quindi, che siano loro quelli che sbagliano
  • essere percepito come “superficiale”.

Le persone più capaci (quelle che ti aiutano nel realizzare la missione aziendale, per intenderci) cercano soprattutto due fattori altamente motivanti:  coinvolgimento riconoscimento.

Le persone lasciano il lavoro perché sono scontente del capo, perché mancano loro le sfide, perché non hanno la possibilità di migliorarsi, perché non sono coinvolte (non sentono il progetto anche loro), perché non sono riconosciute (il capo da per scontato il loro contributo e non lo evidenzia, in alcuni casi, se ne appropria), non solo perché vogliono più soldi.

La motivazione del team è lo specchio della tua capacità di essere il loro leader!

Adesso hai compreso che motivare non significa avere persone sorridenti ed allegre, ma che le stesse abbiano acceso il carburante facoltativo chiamato voglio.

La motivazione aiuta a comprendere cosa c’è dietro un comportamento. Adesso segui la mia luce, come una guida ti condurrò sulla strada del leader (indipendentemente che il follower sia tu stesso o altre persone).

“Il segreto del successo risiede nella costanza con cui si persegue uno scopo.” (B. Disraeli)

Costanza e Scopo sono le due parole magiche da cui partire per trovare la giusta strada. Quando lo scopo (deriva da un termine greco che significa bersaglio) è vero, l’agire diventa irrefrenabile. Se durante il viaggio si scende a compromessi deviando dalla corretta strada per cercare scorciatoie (benefici a breve), questo allontanamento tenderà a creare un malessere interno che o risolvi subito (rimettendoti in carreggiata) o dovrai giustificare (per rafforzare la scelta sbagliata e sentirti meglio, illudendoti). Questo porta a perdere quella forza e costanza che fino a ieri ti aveva contraddistinto. Vale per te, vale per i tuoi uomini.

Quando non ottieni risultati, quando il tuo agire è debole, quando la tua motivazione non è al top, allora stai seguendo un falsoscopo!

Negli anni hai talmente deviato strada, da dimenticare cosa ti porta ad alzarti dal letto con la stessa motivazione di quando eri bambino ed a Natale volevi scartare i regali. La vita, il lavoro, è diventato una somma di devo. Hai perso il gusto ed il coraggio dei voglio.

Perché questo accade?

Perché, ad un certo momento del tuo percorso verso il vero scopo, non hai avuto il coraggio di pagare il prezzo del prossimo successo. C’è sempre un prezzo da pagare, quando costruisci qualcosa al contempo distruggi altro. Una situazione non ottimale contiene un vantaggio (spesso nascosto, inconscio) che il tuo istinto di sopravvivenza vuole mantenere ad ogni costo. Se non sei disposto ad abbandonare questo vantaggio a breve (sicurezza) a favore di un vantaggio a lungo (il tuo istinto di sopravvivenza è terrorizzato da questa incertezza, e ti farà vedere solo il costo da pagare subito), rimarrai impantanato nelle sabbie mobili.

Quando faccio attività one to one con un cliente (uso un mix di consulenza e business coaching) e chiedo qual è il vantaggio della situazione non ottimale, sai qual è sempre la prima risposta?

Credo tu abbia indovinato, è la stessa che daresti anche tu: “Non c’è alcun vantaggio!“. Il tuo istinto di sopravvivenza è diabolicamente abile nel nasconderti la verità. Infatti, ti fa vedere solo gli svantaggi, ti fa lamentare, ed al contempo ti incatena nel vantaggio inconscio. Grande storia!

Finché, arriva qualcuno da fuori che ti pungola e fa osservare un’altra faccia della medaglia. Pensaci un attimo (razionalmente), se veramente è tutto negativo, avresti già agito per uscirne, tanto non avevi nulla più da perdere. Giusto?

Quindi, la corretta domanda è: “Cosa hai da perdere?“. Questo è il prezzo che devi essere disposto a pagare per cambiare la situazione o per avere successo. Vale per te, vale per i tuoi uomini.

Ecco allora la soluzione che ho scoperto nei miei 22 anni di esperienza nel mondo del business, so queste cose perché le ho affrontate tante volte fino a comprendere come uscirne. Ti offro un solido ramo da afferrare per uscire dalle sabbie mobili, ritrovare una forte motivazione endogena ed agire deciso verso ciò che vuoi realizzare.

Questo è lo schema da seguire:

  1. scava dentro di te, trova per prima cosa il tuo scopo vero (quello che ti accende, ti fa sentire un leone, quello per cui vorresti essere ricordato, come il tuo talento è utile agli altri per migliorare la loro vita ed il loro business?)
  2. adesso scrivilo, devi comunicarlo a te stesso per renderlo più forte ed esplicito
  3. ora cerca di comprendere se è quello giusto (ti emoziona? è legato solo al tuo ego? è al servizio degli altri? non dormiresti la notte pur di realizzarlo? come ti alzeresti al mattino sapendo che stai realizzando questo scopo?)
  4. a questo punto condividilo prima con te e poi con gli altri (condividere significa fare proprio, qui scatta il voglio quello forte che dona costanza realizzativa)
  5. se tutti i passaggi sono corretti e veritieri (affondano le loro radici nel tuo cuore ed essere), la motivazione (motiv-azione) è salita alle stelle
  6. butta giù un piano di azioni con sotto obiettivi (una scala fatta di tanti pioli, che collega la situazione attuale a quella desiderata), metti un’azione immediata (accendi il motore e corri nella pista del tuo scopo, fallo subito, è il miglior test per comprendere se lo scopo è vero o falso)
  7. verifica, cambia le azioni che non funzionano, fai diventare un mantra quelle che portano risultati, resta focalizzato sul tuo scopo qualsiasi cosa accada (cambia passo, non cambiare meta)
  8. premia i piccoli risultati (anche con gesti semplici), accresci il tuo senso di autoefficacia
  9. coinvolgi altre persone, impara a dividere la torta (un vecchio detto recita: “Chi mangia da solo si affoga” e le persone anziane la sanno lunga), sii disposto a dare a chi ti aiuta anche il 50% di ciò che oggi non hai
  10. riconosci chi realizza, attribuisci loro i meriti, non essere egocentrico impara ad essere altruicentrico (termine che ho coniato per indicare che il successo arriva dall’essere interessato a creare valore per gli altri e, conseguentemente, credendo alla legge universale dello scambio, ne riceverai indietro in varie forme, abbi pazienza).

Fai questi passaggi prima su di te (non puoi donare agli altri ciò che non hai dato a te stesso), poi segui questi passi per il tuo team:

  1. crea un dialogo con ognuno di loro, crea un rapporto di fiducia
  2. comprendi qual è il loro scopo (quello di ognuno), cosa li accende singolarmente
  3. comunica il tuo scopo
  4. verifica che ognuno abbia realmente compreso quale potrebbe essere il loro ruolo e perché è importante
  5. aiutali a condividere mostrando loro come scopo del leader e scopo del singolo sono uniti in un punto comune (questo passaggio è fondamentale), aiutandoti realizzerà anche parte del suo obiettivo
  6. se tutto è stato fatto in modo vero e sincero, scatta la motivazione ed i voglio
  7. quindi crea con loro un piano d’azione e verificalo insieme coinvolgendo e riconoscendo i successi, aiutali ad essere un po’ più di quello che già sono (non cercare di cambiarli)
  8. festeggia i risultati singoli e di gruppo, condividi a che punto siete del cammino e quanto vi state avvicinando allo scopo.

Nella gestione di un gruppo, devi sapere che ci sarà sempre chi remerà contro (per carattere o perché ha mentito). Come leader, hai la responsabilità di tutti e devi sapere che le persone vanno gestite in modo diverso in base al carattere e competenza raggiunta. Tuttavia, applica sempre quanto suggerito dal grande maestro Albert Einstein:

Chi dice che è impossibile, non dovrebbe disturbare chi lo sta facendo!

Farai tanti errori, questo lo sai, un’altra cosa che ho imparato e voglio trasferirti è che: chiedere scusa quando si sbaglia non è perdere dignità, è avere le palle di ammettere che si è fatto un errore.

Questo articolo segna un passaggio personale, voglio condividere con te non solo pensieri, aggiungo le azioni che ho imparato, i trucchi che ho scoperto per accelerare senza deviare il cammino, gli schemi risolutivi per uscire dalle sabbie mobili. Credo nella legge dello scambio, l’universo (business compreso) crea sempre un perfetto equilibrio, se lasci fluire liberamente la ricchezza (non intendo solo il denaro, quanto la conoscenza pratica, l’aiuto, il valore che ricevi e puoi dare…), questa tornerà da te sempre più abbondante. Sa che ogni volta che qualcosa passa attraverso te, viene arricchita e lasciata andare verso altre persone. Se ciò non accade, il flusso si bloccherà. Chi tiene tutto per sé tende ad inaridirsi e spegnere chi ha vicino. Quindi, ho imparato a dire grazie e condividere con maggior valore.

Se quanto letto ti è stato utile, condividilo per poter dare questa opportunità anche ad altri. Se hai voglia di raccontarmi ciò che ti ha donato, riacceso, smosso, fallo commentando (in pubblico o scrivendomi in privato) e sarà un piacere risponderti.

Voglio continuare a essere folle, vivendo la vita nel modo in cui la sogno e non come desiderano gli altri.” (Grazie Paulo Coelho per questo splendido ricordo)



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