Mi chiama Mariano, e mi fa bloccare l’agenda per sabato pomeriggio 30 aprile. Cosa c’è?
La tredicesima edizione del Comicon alla fiera d’Oltremare. Il Comicon è il salone internazionale del fumetto che si svolge in più città italiane.
Arrivo alla fermata della metro di Campi Flegrei dopo aver atteso 20 minuti il treno da Bagnoli e alla fermata mi ritrovo una marea di adolescenti travestiti come a carnevale. Mi sono detto che forse c’era una festa o qualcosa del genere, ma il numero di persone vestite erano sempre più numerose.
Saluto Mariano e gli chiedo lumi, e naturalmente Dott. Sotutto mi risponde che c’è il cosplay, mi dice in che consiste ma non sa dirmi il nome a cosa si riferisce.
Da wikipedia :
Cosplay (コスプレ kosupure?) è la pratica che consiste nell’indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un determinato ambito e interpretarne il modo di agire. Poiché il fenomeno ha avuto origine in Giappone, il personaggio rappresentato da un cosplayer viene spesso scelto tra quelli individuabili nei manga e negli anime giapponesi, ma non è raro che il campo di scelta si estenda ai tokusatsu, ai videogiochi, alle band musicali, particolarmente di artisti J-Pop , J-Rock, K-Pop oK-Rock (musica pop e rock giapponese o coreana), ai giochi di ruolo, ai film e telefilm e ai libri di qualunque genere e persino alla pubblicità.
Il termine è una contrazione delle parole inglesi costume (“costume”) e play (“interpretare/recitare”), che descrivono accuratamente l’hobby di divertirsi vestendosi come il proprio personaggio preferito.
Simpatici e alcuni molto dettagliati, per cui i miei complimenti a questi ragazzi, veramente attenti ai dettagli, certo c’erano tanti vestiti in modo che nemmeno so chi rappresentassero. Ecco alcuni esempi.
Entriamo dopo una fila molto rapida, il costo del biglietto è di 10 euro, e ci rendiamo conto che al momento l’età media è molto bassa e c’è un senso di poco organizzato. Entriamo nel primo atrio, siamo sommersi da fumetti di ogni tipo, scatole di robot, rappresentazioni più o meno dettagliate di fumetti e cartoni animati dall’inizio della storia dell’uomo fino ai giorni nostri. Milioni di nomi e titoli che non conosco, come in ogni cosa appena superi la barriera dell’entry level si apre un mondo immenso.
Ovviamente non mancano le riproduzioni di cose con cui giocavo da bambino e che sono state ovviamente buttate nel corso degli anni, e qui invece le rivendono, alcune anche a prezzi interessanti, dagli immancabili puffi, ai robottini di plastica e gomma, veramente un universo. Ceste e ceste di pupazzetti e figure più o meno conosciute e tra gli stands i vari personaggi in costume che si susseguono.
Si arriva poi alle stanze dei giochi da tavolo con campi di Subbuteo (sigh), e giochi da tavolo più tradizionali, tipo il RIsiko (quante nottate)…
e ancora armature, spade, le bacchette dei maghetti della saga Potter, gli anelli del Signore degli anelli, insomma per gli appassionati veramente il paradiso in terra.
naturalmente quintale di scaffali pieni di fumetti, originali e non, più o meno antichi, e poi non potevano mancare i videogiochi, con Nintendo, Sony e Microsoft con tanti PC e consolle collegate in rete per sfidarsi all’ultimo proiettile.
citazione a parte meritano queste lavagnette per disegnare, sembra di avere in mano una vera e propria matita, perfezione e dettagli al massimo grado, ovviamente per chi sa disegnare.
Torno a casa dopo due ore diverse dal solito, ho sempre desiderato andare al Comicon ma per vari motivi non ci sono mai riuscito, finalmente ci son riuscito e devo dire che è stata una bella esperienza, forse da organizzare un pò meglio, con spazi maggiori da dedicarci, ma comunque ripeto per gli appassionati una tappa obbligatoria per scambiare opinioni, pezzi rari e curiosità.