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Creato il 07 marzo 2015 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

La bacheca di un profilo Facebook piena di commenti contro la maestra di Taranto che,pare,abbia violentemente usato il suo potere contro un alunno di un asilo.

Storia di aggressione, verbale  e  fisica che ha scatenato l’ira di molti e le pseudo vendette pronte per la protagonista di questa vicenda.

Mi soffermo sul giudizio che,grazie alla rete,crea opinionisti,giustiziere, forcaioli e killer pronti contro tutti e tutto.

Salta il meccanismo della certezza,della conferma sicura e dell’ aspettativa stessa di ognuno di noi che  ha nella giustizia madre della vendetta legalizzata.

Insomma l’educazione dei nostri genitori,il perdono della chiesa e il rispetto verso l’essere umano,crolla ed esce fuori ,dietro una tastiera, il problema dei problemi e cioè  l’isolamento brutale che ci rende egoisti e cattivi.

Il giudizio  di questi tempi è  figlio più  che mai dei media,articolati e ingannevoli,che usano immagini forti e commenti diretti a cercare nella sfera della rete,pseudo adepti di questo e quel pensiero.

Le immagini dell’Isis sono figlie della velocità, dell’ingannevole giudizio che regala a tutti noi nella sua feroce azione.

Il commento spesso viene supportato dal titolone che dimentica il terzo grado,come nei processi,che sancisce se uno è  colpevole oppure no.

Oggi tutto e subito,tutto è  chiaro senza margine di errore o sbaglio da parte di chi accusa,posta,o sventola idee del tutto personali.

Quindi dove potrebbe esserci la verità  o il giusto metodo di interpretazione?

Come muoversi nella palude del meccanismo veloce e spesso labile della notizia in rete?

Credo che si possa arginare il fenomeno approfondendo anche il passato,oppure restando sul titolo e aspettando sviluppi nei giorni successivi.

Una specie di attesa,di raccolta delle informazioni per poi divenire commentatori con più  credibilità  e affidabilità.

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