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Compio trent'anni e vado in Iran/10 - Petrolio

Creato il 26 maggio 2014 da Mapo
"Il petrolio scatena emozioni e passioni straordinarie, perchè è innanzitutto una grande tentazione. La tentazione di acquistare con poca fatica fortune colossali, forza, successo e potere. E' un liquido sporco e maleodorante che sgorga docilmente verso l'alto e poi ricade in forma di frusciante pioggia di soldi. Scoprire e possedere un giacimento petrolifero equivale a trovare un tesoro regale dopo una lunga marcia sotteranea. Non solo si diventa ricchi: si è anche pervasi dalla mistica convinzione che una forza superiore abbia posato su di noi il suo occhio benevolo, elevandoci magnanimamente al di sopra degli altri, scegliendoci come suoi favoriti. Sono molte le fotografie che immortalano l'attimo in cui il primo getto di petrolio schizza fuori da un pozzo: la gente salta, si abbraccia, piange di gioia. E' difficile immaginare un operaio, addetto alla catena di montaggio, in preda all'euforia per aver avvitato l'ennesima vite, o un contadino sudato ma felice di spingere l'aratro. Il petrolio crea l'illusione di un'esistenza completamente diversa, offre il miraggio di una vita facile e senza fatica. E' un veleno che contagia la mente, annebbia la vista, corrompe i cuori. La gente dei paesi poveri sospira: "Dio mio, potessimo avere il petrolio!".
Compio trent'anni e vado in Iran/10 - Petrolio
L'idea del petrolio esprime perfettamente l'eterna aspirazione dell'umanità alla ricchezza ottenuta per caso, per un colpo di fortuna e non a forza di lavoro e sudore della fronte. In questo senso il petrolio è una favola e, come ogni favola, menzognero. Infonde un tale senso di onnipotenza da far credere di poter superare anche una categoria rigida e insormontabile come quella del tempo. "Con il petrolio," diceva l'ultimo scià, "creerò una seconda America nel corso di una generazione!" E invece non l'ha creta. Il petrolio è potente, ma ha i suoi limiti: non sostituisce nè il pensiero nè l'intelligenza. Una delle sue qualità più seducenti per i sovrani è quella di rafforzare il potere. Il petrolio produce grossi profitti, ma dà lavoro a poca gente. Il petrolio non genera molti problemi sociali: non crea nè un proletariato numeroso nè una numerosa borghesia, per cui il governo, non essendo obbligato a dividere i profitti, può disporne a suo completo piacimento. Guardate come camminano a testa alta i ministri dei paesi petroliferi, che impressione di potenza emana da questi signori dell'energia da cui dipende se domani prenderemo l'automobile o andremo a piedi. E le relazioni tra petrolio e moschea? Quanto vigore, quanto splendore e significato ha conferito questa nuova ricchezza all'islam, che vive un periodo di accresciuta espansione conquistando sempre nuove masse di fedeli."Ryszard KapuscinskiShah-in-shahPag 104

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