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Compleanno all'africana / Dolce e macedonia chez Ukundimana

Da Marianna06

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Di compleanni in Africa, specie di questi tempi, penso proprio che se ne festeggino pochini .Ma io,oggi, per il compleanno di mio figlio voglio festeggiare, parcamente, ma con qualcosa che comunque mi richiami, almeno  nell’immaginario, l’Africa.

E comincio dalla fine.

 Dalla tradizionale torta.

Perché? Perché è la cosa che m’impegna di più e mi procura l’orticaria in quanto il festeggiato non ama i dolci e devo assolutamente, per avere successo, confezionare qualcosa di molto molto semplice.

Prendendo spunto dalla protagonista di un romanzo, ambientato appunto in Africa, la tanzaniana(guarda caso e combinazione!!!) di”Africa Social Club” ,di Gaile Parkin, che confeziona e vende torte per tutte  le famiglie rwandesi, ci proverò anch’io e… vada come vada.

Diciamo subito che mi occorrono 5 uova, un 400gr.di farina e altrettanti di zucchero, più di un quartino di latte,un bicchiere di olio di arachidi o di  mais,  del cacao amaro, del lievito (2 bustine), del mascarpone (mezzo chilo) e anche un barattolo di nutella, sempre di mezzo chilo, contro tutte le possibili ed eventuali carenze affettive del festeggiato e dei partecipanti alla festa.

Mi metto all’opera e impasto farina e zucchero unendo poi  ad essi le uova (bianco e rosso s’intende) sbattute e montate al punto giusto. Innaffio con  il latte il composto, al quale aggiungo anche il bicchiere d’olio , una diecina e forse qualcuno di più di cucchiaini di cacao amaro e,infine, le due bustine di lievito.

Quando l’insieme del composto è realizzato come io desidero, lo taglio a grosse rondelle (ne faccio tre),che poi spiano con il classico matterello.

Ottenute le tre sfoglie a misura giusta,in una teglia ben unta e infarinata ,depongo la prima sfoglia, che cospargo di una crema preparata all’istante con mascarpone e nutella a freddo. Così per la seconda e pure per la terza.

In ultimo ricopro per decorazione la superficie dell’ultima sfoglia con scaglie di gustoso cioccolato bianco.

Inforno in un forno preriscaldato ad almeno 180 gradi e lascio cuocere per 45-50 minuti.

E, se non c’è  errore  di percorso, la torta all’africana sarà in tavola a fare il suo “figurone” per la gioia mia e dei miei commensali, che sono poi i soliti benevoli familiari.

Ma poiché un dolce del genere ha forse bisogno,oltre che di essere innaffiato con del buon moscato(che in Africa ovviamente non c’è), di essere accompagnato anche con della frutta fresca, come suggeriva un’amica, ecco che completo  la mia performance giusto con una macedonia alla “senegalese”.

Anche qui yogurt, vanillina, latte condensato  e zuccherato, un ananas e due banane e zucchero a volontà.

E l’impegno soprattutto(cosa fondamentale) è quasi nullo.

Tagliata la frutta a pezzettini, vi mescolo yogurt ,latte condensato e vanillina,unitamente allo zucchero. Quando quest’ultimo scompare assorbito del tutto  dall’insieme, non resta che lasciare riposare quanto preparato per almeno due ore.

E, nel mentre, cominciare già ad immaginare il solletico del piacere o le smorfie di raccapriccio, l’applauso o il suo contrario  (non si sa mai!!!!) di mio figlio e di tutte le mie altre “cavie”.

Ma io oso.

Buon  Compleanno, Eugenio.

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

PS.

 Tralasciavo un particolare fondamentale e cioé che i gamberoni alla mozambicana, quelli, li faccio  preparare piuttosto in rosticceria!!!!

 


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