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Completamento? Si o no?

Da Roby

Nel mondo in genere viene sprecata un’ incredibile dose di energia per fatti, che presi uno ad uno, non dicono granchè.

“Tesoro avevamo detto alle 4 o alle 4 e mezza?”

“Ma dove sono tutti gli altri?; non avevamo detto a mezzogiorno?

“Quelle note di accredito dovevamo vederle venerdi pomeriggio o lunedi mattina?”

e  via di questo passo.

Vivere nel “completamento” è un grande obiettivo dell’essere umano.

Non potremo mai giungere alla perfezione, ma è importnte che questa sia una meta per ciascuno di noi.

Già, il completamento.

Completamento può significare un sacco di cose.

1) Avviene quando riconosciamo ad esempio i sentimenti all’interno di noi.

Paura, amore, amicizia, simpatia, rabbia.

Ecco che il completamento assume una valenza tipica del “Conosci te stesso“.

Quando sai riconoscere i sentimenti e le emozioni e sai muoverti all’interno di essi con tutta probabilità sei a un buon punto di conoscenza di te stesso e quindi di completamento.

 

2) Quando parliamo con gli altri il completamento si ha quando ogni cosa viene detta ( qui tocchiamo un tasto delicato …).

Ad esempio il dire “Cara oggi per cena mangiamo pesce fritto” oppure  “stasera andiamo a teatro”

evitando però di dire che abbiamo una relazione con un’altra persona significa non completare qualcosa di importante e fondamentale.

Certo probabilmente l’incompletezza era in questo caso sorta all’inizio della relazione tacendo la nascita della relazione stessa!!!

3) Completamento vuol dire rispetto degli accordi presi.

Quante volte invece sprechiamo energia per accordi mal presi, obiettivi mal fissati, scadenze non comprese e molto altro ancora.

Questi tre esempi di completamento servono per inquadrare quello che può essere un grande tema di pensiero.

Come ci poniamo nei confronti degli altri, del nostro prossimo, della terra, dei nostri simili.

Se riflettiamo a fondo ci rendiamo conto che l’incompletezza è una delle più grandi barriere che si frappongono alla connessione con gli altri e con il mondo in generale.

Il fatto è che noi esseri umani, e lo vediamo tutti i giorni, nella nostra personale esperienza ma anche in quella degli altri, temiamo il completamento delle cose.

Non lo so se anche tu che leggi hai questo convincimento oppure no.

Magari ritieni che queste interpretazioni non siano veritiere e che in realtà tu non aspiri ad altro che al “completare e a finire le cose“.

Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero al riguardo.

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