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Complottismo e realtà, quale scegliere?

Creato il 21 dicembre 2011 da Tnepd

Complottismo e realtà, quale scegliere?

In un blog,  così come in questo, molte volte si è additati ad una serie di fatti che secondo i media allineati, viene definito  complottismo. In altre parti, molto più serie e più acculturate, si definisce il complottismo come quella capacità di sollevare dubbi o perplessità lì dove la maggioranza della vulgata comune invece accetta la voce del potere costituito, indipendentemente dal colore che esso indossa.

Nei media inglesi, sempre pronti a rovesciare qualsiasi teoria, ma costantemente attenti a riprenderla per poi farla propria e riproporla in salsa anglosassone, la teoria cospiarazionista viene adottata per confrontare quanto dal 2001 ad oggi è stato validamente supportato dai complottisti e quanto i media costituti e il potere da essi sostenuto hanno potuto contrastare.

Ne risulta una vera catastrofe, una “debacle” completa in cui ogni elemento enunciato dal potere viene costantemente demolito nei fatti dai complottisti. Il potere, la élite dominante, mostra il suo fianco debole e incapace di arginare questa lenta e costante perdita continua a dissertare costruendo ragionamenti fragili e irrazionali.

Nella realtà l’Indipendet cerca di gettare fango contro i complottisti additando la minore capacità intellettiva e soprattutto cercando di distruggere i dubbi che animano questo sempre più grosso gruppo di persone.

E’ un lavoro arduo, perché incapace di far fronte alle richieste di verità e perché alla fine si schiude davanti al potere la enorme valanga di disistima al potere stesso.

Esso non produce più attenzione, rispetto, ma solamente ribrezzo per gli interessi che si enucleano da quelli della società intorno alla quale esso si è creato. La massa, il volgo, la plebe, i cani che stanno sotto, hanno compreso che le notizie che vengono propinate hanno l’unico scopo di arroccare il potere a svantaggio dei più deboli, dei più miserabili, dei meno abbienti, relegando questi ad una massa informe da modellare e formare a seconda dei desideri dei potenti. Tutto questo è intollerabile per l’Indipendent perché questa massa incapace di pensare ed agire non può capire, non può pensare e ogni suo atto è un desiderio che solo il potere assoluto può esaudire, non certamente i complottisti.

Il complottismo nasce dai dubbi, dalle mezze verità, dai fatti non completamente spiegati, dalle notizie frammentarie e poi lasciate al silenzio: quante volte abbiamo appreso una notizia di interesse nazionale e successivamente della stessa non s’è né più letto o sentito più nulla?
I fatti e le storie irrisolte che hanno popolato la nostra nazione sono infiniti e pochi, pare, hanno avuto la luce che meritavano: vuoi per la “sicurezza nazionale” alla quale nessuno ci crede più, vuoi per gli interessi economici e finanziari dei grandi gruppi di potere, vuoi per coprire le malefatte di alcuni personaggi, ma i fatti incontrovertibili stanno tutti nascosti e sotto una coltre grigia ed impenetrabile di silenzi, sorrisini, bustarelle, omicidi, massacri. Basterebbe fare chiarezza, per esempio, sulla morte di Mattei, sulle implicazioni dei nostri servizi e su quelli americani e israeliani per comprendere che non fu un incidente aereo a spezzare la sua vita. Certo adesso si sa cosa e come accadde, per quelli che si interessano di questo evento, ma la cosa non è pubblica, ma lasciata nascosta. Nessun media nazionale ha mai fatto chiarezza su questo così che tutti la possano leggere. No!

Ma senza andare troppo indietro nel tempo potremmo anche evidenziare la morte di Raul Gardini, di Gabriele Cagliari e Sergio Castellari, così come quella di Falcone e Borsellino. Suicidi dissero, ma le verità sono ancora lontane dal venire a galla completamente, perché di omicidi si trattò.  Eppure nella vulgata comune questi personaggi, così come Mattei, appaiono sotto una luce negativa adombrata dalle vicissitudini dell’epoca, erano gli anni di mani pulite, ma grondanti di sangue, e nessuno è in grado, per ora, di dichiarare pubblicamente che furono assassinati per conto di alcuni gruppi di potere economico e non perché le prove non siano fruibili, ma perché ancora oggi la documentazione e le ricerca delle prove sarebbe sorgente di altri omicidi.
E come dice il detto latino veritas non auctoritas facit legem, (la verità non l’autorità fa la legge) non possiamo altro che augurarci che altri Falcone ed altri Borsellino si facciano strada nella giustizia di questo stato prezzolato.

I complottisti quindi per la natura del loro pensiero, spesso contorto e contraddittorio per le prove non sempre disponibili, affrontano i fatti da un punto di vista coscientemente diverso rispetto a quello ufficiale e tanto più alto è il muro di silenzio e di diniego dei pubblici uffici tanto maggiore è il sospetto che le verità siano mascherate. Lo capirebbe anche un bambino.

C’è infatti lo sforzo – da parte dei potenti – di far comprendere al popolo che la massoneria, ad esempio,  non agisce contro gli interessi dello Stato, lo abbiamo visto qualche giorno fa nella trasmissione in 1/2 h di Lucia Annunziata con l’intervista a Gustavo Raffi capo del Grande Oriente d’Italia (la più antica loggia massonica italiana), una loggia massonica innocua, un’associazione operante per il bene della comunità e dei suoi iscritti, una bocciofila, che lo stesso Geronzi, grande potente e banchiere navigato, nel suo articolo sul Corsera nella critica del governo entrante di Monti, ha definito un eccesso di massoni.
E’ sufficiente vedere la locazione del Grande Oriente d’Italia a Roma a palazzo Giustiniani per rendersi conto che questo associazione esercita una “certa” influenza nelle stanze dei bottoni del potere eletto “democraticamente”.

Complottismo e realtà, quale scegliere?


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