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Compro-oro, business ancora in auge

Da Mrinvest

Compro-oro, business ancora in auge
INVESTIRE IN ORO

Compro oro crisi 2014
Quello dei compro-oro sembra essere un business ancora in auge. E non tragga in inganno l’eventuale flessione del numero di negozi specializzati in compravendita d’oro sulle strade italiane: le persone che consegnano i propri oggetti preziosi a tali punti di acquisto sono ancora numerose e, laddove scarseggiano, latitano perchè – presumibilmente – non hanno più patrimonio aurifero dal quale attingere.

Secondo quanto affermavano pochi giorni fa le stime di Unioncamere, ad esempio, nel 2013 ben 17 milioni di persone avrebbero venduto ai compro-oro i propri beni preziosi, per un quantitativo che si aggira intorno alle 200 tonnellate, o 8 miliardi di euro. I gioielli consegnati ai compro-oro sono poi stati fusi in lingotti, esportati per poter essere lavorati successivamente, o rimessi sul mercato.

La progressione è impressionante: Eurispes sottolineava come appena nel 2011 la percentuale di italiani che si era rivolta ai compro-oro era pari all’8,5%, mentre nel 2013, appena due anni dopo, il dato è progressivamente aumentato fino al 28,1%, con punte del 31,8% al Sud, dove il fenomeno è più diffuso delle Isole (27,5%), del Nord Est (27,4%), del Centro (24,2%) e soprattutto del Nord Ovest (23,6%). Per quanto concerne il “profilo” di clienti dei compro-oro, spiccano coloro che sono giovani e in cerca di una prima occupazione (42,6%), e di un nuovo lavoro (36,9%).

Per quanto concerne il ruolo “macro” dei compro-oro, altre statistiche ricordando come siano proprio tali punti vendita a giocare una funzione fondamentale nel flusso export di oro italiano, con esportazioni passati dalle 40 tonnellate del 2008 alle (quasi) 194 tonnellate del 2012, per un incremento del 385% o, se preferite, per un valore che è passato dai 751 milioni di euro del 2008 ai 7,872 miliardi di euro del 2012 (+ 942%!).

In ogni caso, il business dei compro-oro non è privo di pecche o di perplessità. E la crisi delle quotazioni dell’oro sembrano d’altronde nuocere gravemente alla stabilità dei loro affari: a inizio dello scorso anno l’oro puro si vendeva a 44 euro al grammo, mentre ora la quotazione parla di circa 28-30 euro al grammo. Pertanto, il giro d’affari dei compro-oro è crollato vertiginosamente (- 140%) così come la loro marginalità.

Ad ogni modo, l’occasione ci è utile per fornire qualche ghiotto consiglio per tutte quelle persone che stanno per affrontare l’esperienza dell’ingresso nei compro-oro. Persone che spesso si avvicinano a questo mondo in condizioni particolarmente precarie sotto il profilo emotivo, visto e considerato che – di fianco a coloro che vogliono “liberarsi” di un oggetto prezioso inutilizzato – vi sono anche coloro che sono costretti, per ragioni di sopravvivenza, a vendere i propri gioielli di famiglia, ricordi affettivi particolarmente cari.

Al fine di non incappare in “fregature” più o meno clamorose, prima di entrare in un compro-oro cercate di informarvi sulle quotazioni dell’oro nei mercati internazionali (potete farlo semplicemente consultando questo sito, o i principali quotidiani economico – finanziari). Quindi, confrontate più negozi che si dichiarano disposti ad acquistare il vostro oro, scegliendo naturalmente quello che applica le quotazioni più vantaggiose, maggiormente vicine alle quotazioni garantite sulle piazze internazionali (se notate una divergenza elevata tra le quotazioni internazionali e quelle offerte nei compro-oro segnalatecelo, evidenziando il vostro luogo di riferimento).

Infine, una volta scelto il rivenditore ritenuto più vantaggioso, fate un peso “privato” dell’oro che desiderate vendere. Vi sarà sufficiente portarlo da un orafo, da un gioielliere o da altro personale specializzato, in possesso di una bilancia in grado di pesare con maggiore precisione i grammi.


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