Nel 2009 l’Iraq, date anche le ben note vicende politico-belliche, rimase senza governo per ben 289 giorni consecutivi (oltre 9 mesi e mezzo). Un vero e proprio record del mondo, per quanto poco invidiabile, giustificato però dalle enormi tensioni latenti all’interno del paese dopo il conflitto che ha portato alla fine del regime di Saddam Hussein.
Un primato che ora, però, appare sempre più in pericolo: colpa della “concorrenza” di qualche dittatura asiatica o africana? Niente affatto: la palma di sfidante se l’è aggiudicata – suo malgrado – il civilissimo ed europeo Belgio, che nel secondo weekend del nuovo anno ha raggiunto e superato il precedente limite del vecchio continente (detenuto finora dall’Olanda, che nel 1977 rimase 208 giorni senza una guida parlamentare) e ora punta deciso a conquistare la supremazia a livello globale.
Questo avverrà, a meno di imprevisti, il prossimo 30 marzo, al raggiungimento di quota 290 giorni: la divisione storica tra valloni e fiamminghi e la presenza di ben tre lingue nel paese sta rendendo difficile la creazione di un nuovo governo, dopo una crisi politica senza precedenti.
La protesta monta anche sul web, naturalmente, dove due giovani hanno creato un ironico countdown – in inglese e neerlandese – per monitorare lo scorrere del tempo che manca allo storico evento; nel frattempo, su Twitter, è stato creato un hashtag apposito (#ShameBE, letteralmente “vergogna Belgio”) con il quale etichettare il proprio disappunto sull’incredibile situazione venutasi a creare nel paese nordeuropeo.