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Con il fiato sospeso

Creato il 21 agosto 2013 da Baraka
Si continua a parlare di ricerca, di soldi che mancano, di miopia gestionale e di un sistema politico-amministrativo paralizzato e paralizzante. E si parla di eccellenze, di esempi virtuosi, occasioni mancate, cervelli che scappano e cervelli che restano a combattere. Un poema epico. Ma la verità è che a volte tutto questo, la realtà, quella vera dico, assomiglia più a un film di Kubrick. Anzi no, a un romanzo di Verga. Solo che nessuno ce lo racconta, perché i discorsi sulla mancanza di fondi vanno bene, sono diventati ormai un passepartout come parlare del tempo e delle stagioni che non sono più come una volta, ma entrare nei dettagli è scabroso. Ci sono i grandi problemi etici e politici, un grande vuoto intellettuale o, meglio, non c'è ancora una corretta strategia comunicativa e non si è probabilmente ancora aperto un adeguato canale comunicativo tra scienziati e pubblico, e poi fumo. Un vetro appannato che non permette di far vedere certe cose, di dire certe cose perché sono sconvenienti. La verità è che si urla la mancanza di investimenti ma poi ci si adatta, zitto e mosca...
Il film di Costanza Quatriglio parla di questo, di verità scomode, e la prima di queste è che questo film, che sarà presentato a Venezia nella sezione fuori concorso, ha dovuto produrselo da sola...
"Con il fiato sospeso" è un film che in soli 35 minuti segue emozioni e pensieri di Stella (Alba Rohrwacher), una giovane laureata in Farmacia che dedica tutta la sua passione alla ricerca e trascorre la vita nei laboratori di chimica dell'università di Catania. Anna, la sua coinquilina, ha mollato quel mondo per suonare in un gruppo indie rock e cerca di metterla in guardia. Un altro ragazzo, sempre ricercatore, è la voce narrante di un diario che ripercorre entusiasmi e drammi (la voce è di Michele Riondino). Come in un thriller, infatti, si scopre che i talenti di questi giovani sono stati distrutti dalle istituzioni a cui avevano affidato esistenza e futuro.  Continua...

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