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Con tutti gli amuleti cuciti sul vestito

Creato il 24 giugno 2011 da Fabry2010

Con tutti gli amuleti cuciti sul vestito

di Alfonso Nannariello

Quando nacqui io non si usavano più. Qualche tempo prima, invece, per vincere ansie, paure e qualche satanasso, le donne portavano appese al petto come scongiuri zampe di lepre o di coniglio, forse anche di tasso.
Col tempo questi ciondoli furono sostituiti da altri d’argento, d’oro o di corallo, detti manùzz. Le manine facevano il gesto delle corna o quello della fica. Al loro posto poi furono messi corni e croci, rimpiazzati a loro volta dall’arsenale delle virtù: croce, àncora e cuore, simboli di fede, speranza e carità, che rimasero amuleti, per quanto teologali.
Le zampe di lepre o di coniglio forse si mettevano da adolescenti per non far esplodere con una qualche scusa tutta un’energia che si sentiva dentro percorrere confusa. Quelle di tasso avrebbero dovuto dare forza, tenacia e resistenza.
Forse proprio per avere quel sangue freddo, quello necessario a soffocare con fermezza focolai di resistenza partigiana dentro il proprio cuore, le donne si ornavano di corallo rosso. Più rosso e freddo di quello di draghi, di pesci e di lucertole. Anzi più di quello rappreso davvero e duro come sasso, come quello dei pietrificati di Napoli nella cappella San Severo.

[l'immagine è tratta da qui]



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