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CON UNA MANO TI ROMPO, CON DUE PIEDI TI SPEZZO (1971) di Wang Yu

Creato il 14 novembre 2009 da Close2me
CON UNA MANO TI ROMPO, CON DUE PIEDI TI SPEZZO (1971) di Wang YuPellicola leggendaria, di innegabile successo cinematografico (solo in Italia racimolò circa 200.000.000 di lire) divenuta memorabile per due precisi motivi: il titolo geniale, molto probabilmente frutto della fervida fantasia del distributore italiano, e le demenziali coreografie dei numerosi combattimenti che intervallano la vicenda.
"Cina, primi del ’900. Tien Chung è un giovane allievo della scuola di kung-fu di Han Tui. A seguito di un massacro perpetrato nella sua scuola da una banda di mercenari, rimane privo del braccio destro ma, pur di ottenere la sua vendetta, si allena incessantemente…"
Wang Yu è stato un veterano del cinema di arti marziali come attore, produttore, sceneggiatore ed appunto regista. Ruolo questo in cui sembra seguire, a dispetto degli registi coevi, un’estetica decisamente più camp, rivolta ad un approccio assai più divertito al genere.
Scelta che in tutta franchezza non si comprende dettata da scelte predefinite o necessità di budget, considerando come la messa in scena risulti approssimativa e povera, gravata peraltro da una regia piatta, che ignora tutte le principali regole di ripresa e montaggio tipicizzanti del genere (dettagli, montaggio frenetico, interazione coreografica dei combattimenti con gli elementi ambientali più disparati).
Sulla delirante comicità delle situazioni, impossibile anche in questo caso stabilirne l’intenzionalità: lottatori thai che ballano prima di combattere, un combattente yoga (attore cinese con viso truccato scuro e mani bianchissime) che cammina in stop-motion sul proprio indice ed un protagonista (il regista stesso) che indurisce il proprio braccio schiacciandolo diligentemente con un macigno! Un’insieme disordinato ma colorito di personaggi ed inadeguatezze sceniche che, se preso con la sincerità di un approccio folle alla visione, diventa indubbiamente esilarante. In caso contrario, meglio recuperare i capolavori "seriosi" di Chang Cheh e Lo Wei.
Nel 1975 arriverà l’atteso sequel, in un certo senso ancor più folle del primo: Mater of the Flying Guillotine, sempre diretto ed interpretato da Wang Yu
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