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Confessions – La Recensione

Creato il 06 maggio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Confessions è un film giapponese scritto e diretto dal regista Tetsuya Nakashima, prodotto nel 2010 ma premiato di recente al Far East Film Festival. In un momento in cui le sale sono deserte e film di grande livello con ottimi cast incassano poche centinaia di euro, va riconosciuto alla Tucker Film il merito di produrre film orientali difficili ma interessanti. La stessa casa di distribuzione ha dichiarato: “Thriller? Revenge movie? Dramma psicologico? Le catalogazioni sono tutte valide e, al tempo stesso, tutte superflue, perché Confessions travalica i generi facendosi pura narrazione: il racconto, struggente e glaciale, di un omicidio e di una vendetta che diventa il racconto, feroce e spiazzante, di troppe vite bruciate.”
Candidato giapponese agli Oscar del 2011, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Kanae Minato al quale rimane estremamente fedele. Confessions è un film drammatico dai risvolti di un thriller psicologico che racconta la vendetta spietata di una madre tormentata dalla morte di sua figlia. La scena iniziale vede la donna, Moriguchi (Takako Matsu), una giovane insegnante, raccontare la sua storia alla sua classe. Moriguchi, in un singolare discorso di fine anno, racconta si essere diventata una ragazza-madre perché il padre di sua figlia era un professore dello stesso istituto malato però di AIDS. La donna annuncia la sua volontà di abbandonare l’insegnamento perché la sua bambina, Manami, di soli 4 anni è morta annegata in piscina e, nonostante, la polizia abbia archiviato il caso come morte incidentale, i colpevoli esistono e sono due degli alunni di quella classe. Una tragica verità che sconvolge non solo le vite dei due alunni colpevoli ma dell’intera scolaresca. La donna aggiunge di aver mischiato il latte donato ai due ragazzini con del sangue infetto.
Conscia dell’inutilità del ricorso ai canali legali poiché i ragazzi sono minorenni, decide di architettare il suo personale piano di vendetta. Il suo scopo è quello di porre i colpevoli dinanzi alle proprie responsabilità. Finirà per distruggere la sua vita e quella dei ragazzi che hanno spezzato per sempre quella di sua figlia. L’arrivo del nuovo professore, Yoshiteru Terada, non fa che peggiorare le cose. Uno dei colpevoli, Naoki, forse turbato dal senso di colpa e spaventato dall’ipotesi di contagiare i suoi compagni, si rifugia a casa. Ormai in preda alla follia Naoki uccide la madre mentre il suo complice è una costante vittima del bullismo da parte dei suoi spietati e vigliacchi compagni di classe.
La vendetta, tema molto caro ai registi asiatici come il coreano Park Chan-Wook, è il leit motif di un film che si snoda su diversi piani. Ci sono l’amore materno, il dolore per la perdita, l’abbandono da un lato e la rabbia, la violenza, la criminalità minorile dall’altra. Le atmosfere sono inquietanti e lo stile saturo è arricchito da una colonna sonora delicata ed appropriata che si alterna a dei rallenty e dei fermi immagine. I protagonisti di questo film sono personaggi dall’animo inquieto che conducono una vita triste e solitaria. L’aspetto forse più interessante è la figura materna che in tutti e tre casi diventa vittima ma anche carnefice. Il complesso di Edipo di uno dei due colpevoli diventa il pretesto perfetto per concludere il piano di vendetta diabolico e lucido della professoressa. Tutti e tre i protagonisti suscitano infine un misto tra orrore e uno sconfinato senso di pietà per la loro sconfitta.
Un affresco che non risparmia nessuno a partire dal sistema educativo nipponico, la sua durezza e la sua competitività per arrivare alla condanna delle famiglie e della violenza insensata dei ragazzi stessi. Le “confessioni” della professoressa e dei ragazzi scandiscono il ritmo del film che oscilla tra drammatico e horror in parallelo alla scoperta degli intenti diabolici della protagonista.
Tutte queste caratteristiche hanno convinto Michael Mann che a proposito di questo film ha dichiarato: “Un capolavoro giapponese, inquietante e assoluto. Altissima arte.” Il regista Nakashima aveva infatti già colpito la critica per il suo film precedente, Kamikaze Girls, “un ritratto iperbolico della follia di massa”, impossibile da inquadrare all’interno di un genere. Affinando maggiormente le sue capacità, questo cineasta nipponico potrebbe diventare un regista di primo piano nello scenario cinematografico asiatico, al quale noi europei continuiamo a guardare con interesse.
Confessions uscirà nelle nostre sale a partire dal 9 Maggio

di Rosa Maiuccaro

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