Conosco un posto, appena sopra
Como.
Conosco un posto dove tanto tempo fa c’era una casa che era anche un po’ una fattoria: galline e pulcini, conigli di nome Gedeone, e persino un orto.
Conosco un posto dove quando piove – il che accade spesso – i camini vanno forte e l’aria profuma di legna calda.
Conosco un posto, dove c’è una Madonnina nera dal velo pieno di stelle e un santuario dove una bambina anni orsono aveva visto un nido di rondini, e ogni anno, da allora, quando torna per accendere una candela, lo ritrova, lo guarda e pensa: “quando mi sposerò sarà qui e questo nido saràciò che più di famigliare mi accoglierà verso la mia nuova vita”.
Conosco un posto dove c’è una fontana che ha l’acqua più pulita del mondo, ma pochi lo conoscono, nemmeno certi abitanti di questo posto conoscono questa piccola perla, ma sempre la bambina che sognava mentre scopriva nidi di rondini, l’ha scoperta, questa piccola meraviglia, con la sua nonna, tanto tempo fa. e proprio lì davanti, con il figlio del panettiere, si è scambiata il suo primo bacio.
Conosco un posto che è pieno di verde, dove puoi passeggiare fino al Monte Generoso, le brioche sono piene di marmellata all’albicocca e le ortensie sono preziose.
Conosco un posto dove c’è la Sighignola, detta anche Balcone d’Italia, dove le leggende sono tante, e dove i cavalli corrono liberi per strada alla sera.
Questo posto è Lanzo D’Intelvi: i miei bisnonni, i mie nonni e poi mia mamma e sua sorella, ed ora, io e mia mamma. La casa dei ricordi. Piena di fotografie, di edera rampicante che quando è autunno gioca con il rosso e il giallo.
Due camini, qualche stufa antica, una cucina grande piena di coccio e stampi di rame.
Coperte calde, maglioni usati e usurati, echi di risate antiche. Ciottoli e ferro battuto. Un Albero di amarene, un cespuglio di ortensie rosa e blu. Una salvia indomita. Un gelsomino. Le rose della mia nonna.
Con gioia, qualche settimana fa, sono stata a mangiare grazia al
Rum Zacapa, alla
Locanda del Notaio, proprio a Lanzo d’Intelvi. Il Gambero Rosso, in collaborazione con Zacapa, ha organizzato cene di alto livello dove degustare il rum, con chef stellati. Appena ho scoperto che la chef era Sara Preceruti, sono andata in guazzabuglio. Stellata Michelin, non ha avuto ancora il giusto trionfio che si porta a chi viene data la Stella. ma non disperiamo: è talmente brava che a breve, ne sono certa, la sua carriera sarà onorata da vari riconoscimenti.
Abbiamo mangiato un gazpacho scomposto, delle orecchiette alle fragole con cavolfiore croccante, insalata di cipolle rosse di Breme e infine il suo signature dessert: “La pazzia”. Ovvero una marmellata di pomodori ramati con gelato alla liquirizia e schiuma di
latte freddo.
Tradizione incontra innovazione che non c’è progresso senza riferimento e attaccamento alle radici.
Lei è sincera, determinata, brava e bella.
Eccola.
Qual’è la tua colazione preferita?
Semplice e leggera: caffè forte e amaro.
Quale talento vorresti possedere e che non possiedi?
Vorrei essere più loquace con i clienti.
Di che cibo hai voglia hai in questo momento
L’inarrivabile pasta con ragù della mia mamma.
Qual’è una tua mania, per cui il tuo team ti prende in giro e ci scherzate sopra
Quando sono sotto pressione, invento le parolacce e queste col tempo diventano di uso comune
C’è un cibo di cui sei ossessionata e devi per forza sempre avere in casa?
Il pesce di mare, fresco o congelato.
Un cibo che non ti piace
Il rognone! In nessun modo.
Childhood comfort food
La merenda della nonna. Ossia, quando non aveva nulla di particolare da darmi, tagliava un panino in due e lo condiva con sale, olio e aceto.
Se tu potessi leggere il diario segreto di un personaggio famoso, di chi sarebbe e perchè?
Il diario di Checco Zalone mi incuriosisce perchè sono certa che dietro la maschera del comico, si nasconda una persona come tutte le altre, con alti e bassi.
La tua idea di felicità
Amore, famiglia e il lavoro più bello del mondo, il mio!
Com’è nato il tuo amore per la cucina
Mi ha sempre incuriosito vedere cucinare mia mamma e mia nonna. Quando sono entrata per la prima volta in una cucina professionale, ho capito che sarebbe stato il mo lavoro.
La cena migliore che tu abbia mai fatto
Tutte le cene che preparo per la mia famiglia o per i miei amici, hanno qualcosa di magico.
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