Ora chi legge sto blog si sarà fatto magari l’idea che io odio i “teenagers”, se ancora così si chiamano. Ma non è vero niente, anzi. E’ la categoria generazionale che detesto di meno. E’ vero, sono soliti essere rumorosi, idioti, cacofonici e si vestono in modo demenziale. Ma in fondo sono spontanei, ruspanti, incolpevoli della loro stessa superficiale dabbenaggine. Molto peggio i ventenni, gli universitari, cazzo, non sanno nulla della vita ma credono di averla capita alla perfezione e ne parlano, ne scrivono, ne discutono, mamma mia che palle i ventenni, una sequela interminabile di “vorrei ma non posso” o “potrei ma non voglio”, il tutto accompagnato da dotte spiegazioni su un universo mondo di cui non conoscono una verga. Noi trentenni siamo più assennati, forse, ma anche notevolmente più meschini. Quindi come vedete i liceali sono ben lontani dall’essere i nemici pubblici numero uno della mia quiete mentale e della mia tendenziale misantropia.
Ad esempio stavolta voglio dare alcuni disinteressati consigli al tipico maschio quattordici-quindicenne che, in piena eruzione di testosterone, punta ogni femmina respirante sua coetanea pronto alla sua prima cotta seria. Oggi ho visto in treno un ragazzo che squadrava perdutamente innamorato una sua compagna di scuola, e celava a fatica la voglia di stringersela al petto. Era il più timido della combriccola, ma gli occhi gli fiammeggiavano e nervosamente le mani andavano a spostare i capelli nella posizione forse ritenuta più piacente, mentre lo sguardo a volte si poggiava per terra e le mani diventavano pugni, perchè sto ragazzetto non riusciva a dire una parola.
Ora, amico mio, nessuno più di me può capirti. A 13-14 anni ero molto più timido di adesso, e le ragazze erano pianeti impossibili da raggiungere malgrado mi gravitassero accanto sempre più affascinanti, perchè più grandi, smaliziate, e con i seni in apparente inarrestabile crescita. Riuscivo raramente a ricambiare lo sguardo di una ragazza (la cosa mi capita tutt’ora) e benchè qualcuna ogni tanto mi lanciasse strani segnali, non ero mica tanto bravo a capirli al volo, almeno prima che l’ape si posasse su un altro fiore (non ho parlato di farfalla perchè non sono volgare). Ecco dunque qualche breve consiglio da chi ci è passato.
1) A 14-15 anni il bel tenebroso non interessa alle ragazze. Un ragazzo che non parla, che sta sulle sue, che non comunica, verrà scartato senza grosse incertezze. Potrà anche aver iniziato a leggere Siddartha, a farsi un’idea dei movimenti extraparlamentari degli anni ’70, a sentire i Joy Division e a comporre poesie haiku, ma a 14 anni le ragazze non vogliono un manichino dell’Upim come ragazzo, ma uno che prenda l’iniziativa e ficchi la sua dannata lingua nelle loro gole. E non perchè siano delle ninfomani, ma perchè a 14 anni è tempo di godersi la vita, e nessuno lo sa come un 14enne. Ci sarà tempo per scegliersi il romantico giovane Werther che adora Herman Hesse, diciamo almeno un paio d’annetti e quel tipo di fascino servirà. Ma adesso, a 14 anni, quel che conta è limonare, e il resto non ha alcuna importanza nell’universo della tarda pubertà.
2) Se sei bruttino e per bruttino intendo un ciospo senza speranza, molla subito i tuoi progetti sulla più bellina della classe perchè non hai alcuna chance. Nessuna, credimi, lei limonerà solo ed esclusivamente con er mejo figo der bigoncio della tua classe, e forse si abbasserà a limonare con il secondo classificato. Stop. A 14 non te la puoi giocare con l’intelligenza o la profondità d’animo. Devi essere bello, affascinante, piacente e sufficientemente sicuro di te. Forse una chance con la principessa potresti averla solo molto dopo. Non dico a ventanni, chè probabilmente sarà ancora sufficientemente figa da decidere ancora con chi ballare, ma a trentanni c’è speranza, sopratutto se lei è sfiorita o ha divorziato o è reduce da un esaurimento nervoso. Dai 40 anni in poi, inoltre, potrai toglierti tutti gli sfizi. Dai 40 anni in poi siamo tutti disperati e disperate, e c’è un intero campo di concentramento di gente disposta a qualsiasi cosa pur di illudersi che il meglio non sia già venuto.
3) Reggi lo sguardo di una ragazza se ti guarda. Reggilo qualche secondo. Sorridile. Non dico di mostrarle la lingua o fare gesti osceni con le mani, o produrti in mute avances da ritardato, dico di trasmetterle per quei pochi secondi un semplice messaggio: “voglio limonare, so farlo, ti piacerà, e anche tu lo vuoi.” Se la ragazza capta questo breve ma chiaro messaggio, entro una quindicina di giorni, dopo alcune peripezie e giri a vuoto, starete limonando duro su una panchina, il mondo sarà tuo e da quel momento, credimi, sarà tutta una lenta discesa, perchè non sarai mai più così felice.
4) Capisco che sprizzi carica erotica da tutti i pori, ma diosanto quando ti trovi una ragazza non ci limonare in treno sopratutto davanti a me. Sembrate due lumache senza guscio intrecciate. Non c’è nulla di meno erotico che guardarvi mentre vi mettete la lingua nelle narici come a scapperarvi. Un po’ di riservatezza, cazzo, è il vostro primo amore, non è mica una chatline pubblica.
5) Negli approcci, ricordati che hai 15 anni, ovvero che sei penalmente imputabile. Non si schiaccia il capezzolo della ragazza che ti piace. Forse l’avrai visto in qualche video porno e forse avrai notato che la cosa all’attrice piaceva. Ma era un’attrice pagata, mentre la ragazza di fronte non solo ti ammolla una cinquina che te la ricorderai da vecchio, ma ha anche un padre che all’uscita della scuola verrà a farti il culo come una campana. E il tribunale dei minori è pronto a mandarti in riformatorio. Quindi, razza di maiale, se anche ti dai alla navigazione pornografica, ricorda che dal vivo è tutta un’altra cosa. Se non riesci a regalarle una rosa o una spilla di Hallo Kitty fa nulla, se il massimo del tuo romanticismo è declamare la formazione dell’Inter ruttando, passi, ma la bambola gonfiabile te la vai a comprare e ti ci eserciti da solo senza darti alle molestie sessuali.
6) E’ vero che stuzzicare una ragazza è una strategia forse banale ma vincente, perchè lei vuole sentirsi al centro dell’attenzione. Quindi vanno bene anche piccoli dispetti, scaramucce, prese in giro. Ovviamente, stuzzicare una ragazza non vuol dire insultarla gratuitamente senza motivo. Insomma, non acquisterete le sue attenzioni dandole della “brutta troia” o della “puttana in fiamme”, come ho sentito personalmente in uno di questi obbrobbriosi approcci. Nè conquisterete una ragazza dandole delle pesanti sberle sulla nuca, razza di macachi che non siete altro. Cazzo, io forse non beccavo molto a 14 anni, ma almeno non le menavo!
7) Infine, una colonna sonora decente per la vostra prima cotta. Una musica che vi ricordi, anche a distanza di vent’anni, lo stomaco che vi sfarfalla, la lingua che si annoda, lo sguardo ebete dell’altra su di voi tra un respiro e l’altro. Per favore, niente di tamarro, concedetevi anche del miele, se non è questo il momento quando cazzo? Dateci dentro con una musica sdolcinata, possibilmente in inglese che non si capiscano le cazzate che vengono cantate. Qualcosa che dopo vent’anni vi faccia ancora sorridere senza vergogna. Qualcosa captata per radio, sull’i-pod, da qualche amico. A me verso la fine degli anni ’80 capitarono canzoni come queste. E vi sfido a trovarne di più indicate. Ah, fottuta pubertà..
COMMENTI (1)
Inviato il 12 aprile a 02:41
E meno male che non volevi essere volgare... Avrai detto cazzo almeno cinque volte.