Il decreto legge salva Roma ter dovrà essere convertito in legge entro il 5 maggio. Con 127 sì, 71 no e un astenuto, l’aula del Senato ha intanto confermato il giudizio di costituzionalità espresso dalla Prima commissione. Il testo, il cui esame deve essere completato dalle commissioni di merito Bilancio e Finanze, tornerà in Aula la prossima settimana.
A porre la questione di costituzionalità è stato il Movimento 5 stelle, che insieme con la Lega promette battaglia, sulla falsariga di quanto già successo alla Camera, dove il governo, prima di incassare la sua quinta fiducia, ha anche vissuto il brivido della mancanza del numero legale.
Il provvedimento sostanzialmente si regge su due pilastri: l’introduzione di Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e Tari (Tariffa sui rifiuti) e le misure per il ripristino dell’equilibrio finanziario del bilancio di Roma, con lo slittamento da 90 a 120 giorni per la presentazione del piano triennale per il riequilibrio, che dovrà essere trasmesso al ministero dell’Economia, a quello dell’Interno, alle Camere e alla Corte dei Conti (che tuttavia non potrà dare alcun parere preventivo).
MC