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Control

Creato il 15 febbraio 2011 da Robydick
Control2007, Anton Corbijn.
Partendo dalla sua adolescenza, la breve vita di Ian Curtis (1956-1980), leader del gruppo musicale Joy Division, morto suicida prima ancora di compiere 24 anni. Questa l'estrema sintesi del plot, seguite eventualmente i link per maggiori dettagli biografici.
Film pluripremiato, se vi piacciono anche solo un minimo i Joy Division è di visione obbligatoria. L'ho trovato po' lento in alcuni momenti ma nel complesso è veramente molto buono. E' stato girato in un bianco e nero lucido volutamente retrò e questo a me è piaciuto molto. Eccellente Sam Riley nei panni di Curtis.
La motivazione principale per me è stata proprio il piacere che provo ad ascoltare la musica del gruppo protagonista. Per parlarne al meglio ho chiesto al caro amico Roberto - Brazzz , noto a me come "Il minatore della musica", se gentilmente ci scriveva qualcosa. Disponibile come sempre, ecco il suo commento, al gruppo ed al film:
Control, il film di Anton Corbin dedicato alla parabola di Ian Curtis e dei suoi Joy Division, ovviamente termina laddove inizia il mito, la leggenda.
La storia della musica e delle arti è piena di personaggi la cui dipartita in giovane età, magari in circostanze particolarmente tragiche, ha fatto sì che si generasse una sorta di immortalità, di perenne memoria collettiva.
Questo è anche il caso di Ian Curtis, il leader della band, che sul finire degli anni 70 fu una delle principali bandiere della new wave, fenomeno musicale, ma non solo, che investì la società inglese.
Non solo fenomeno musicale, ma anche di costume... dopo la sbornia iconoclasta del punk, con la distruzione di tutto quel che la musica rock era diventata, c'era bisogno di cominciare a ricostruire, e questo avvenne... decine di gruppi, idee, novità, in un turbine fecondo.
In questa situazione si innestano i Joy Division, definizione presa dal nome delle baracche femminili nei lager, dove stavano le deportate destinate al piacere degli aguzzini nazisti, e soprattutto si mostra quella che è la storia del leader, quello Ian Curtis, malato di epilessia, malato di male di vivere, con la sua angoscia, i suoi tormenti... ”non credo che vivrò molto oltre i 20 anni”, scriveva profeticamente.
Parabola velocissima... 2 anni, in sostanza, 2 album immortali. ”unknown pleasure“ e ”closer, poi la fine, il suicidio, l'impossibilità di reggere oltre, e questo proprio il giorno prima della partenza per il primo tour negli USA, che certamente avrebbe sancito il successo planetario del gruppo.
Che potrei dire? che ho amato e amo pazzamente quei 2 album meravigliosi? che Ian di sicuro è nello stesso girone dei vari Hendryx, o Morrison, o altri? o che cosa?... penso che potrei dire solo cose già dette e scritte, per cui dico solo che questo mio è semplicemente un atto di amore e gratitudine verso una persona che ha mostrato tutto se stesso, senza pudori, debolezze comprese.
Parlando un momento del film... a me non piacciono molto i film costruiti in questo modo, con un attore che impersonifica, ecc... preferisco, piuttosto, scelte alla Julian Temple de “il futuro non è scritto”, il film dedicato a Joe Strummer, più documentario che film... più diretto, meno retorico.
Comunque sia il film, pur con questo, per me, limite, non mi è dispiaciuto... impressionante la somiglianza del protagonista con il vero Ian, fedele la ricostruzione, anche se un po' idealizzata, fedeli i personaggi... e poi c'è la musica dei Joy, sempre sconvolgente nella sua bellezza... e il finale, con Ian che, dopo aver ascoltato, come dice la leggenda, ”the idiot” di Iggy Pop (disco fantastico, vale ricordarlo), decide che non ce la può fare, e mette in pratica una decisione probabilmente presa da sempre, decisa da sempre, quella di togliersi la vita... impiccandosi... il tutto sulle note di “atmosphere”, uno dei pezzi, tra l'altro, che amo di più. Ogni volta che lo vedo, questo finale, confesso che non riesco a non commuovermi... sarò sentimentale, ma così è...
Da aggiungere che, secondo me, si tratta anche di una operazione molto onesta, nel senso che mi pare traspaia, da parte del regista (tra l'altro autore di molti videoclip del gruppo) un reale coinvolgimento, un reale amore verso questa figura tragica.
Buona visione... e buon ascolto.
Un grazie di cuore ancora a Brazzz! Abbiamo già in programma un altro film biografico-musicale.
Aggiungo un'ultima curiosità da wiki, che dà ulteriore valore agli attori soprattutto:
"I "The Killers" hanno prodotto una cover della canzone "Shadowplay" del 1979 dei Joy Division utilizzata nella colonna sonora.
Le altre canzoni dei Joy Division, presenti nel film, sono cantate e suonate dagli attori che interpretano la band, ad eccezione di "Love will tear us apart" e "Atmosphere", presenti nelle versioni originali incise dai Joy Division.".
Control
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