La ghireria era un posto informale e il suo proprietario era attento alla salute. All'ingresso campeggiava un grande e vistoso cartello con la scritto: "No Smoking".
Era giunta l'ora VII non potevano aspettare l'ora X sarebbe stato troppo tardi. Non se ne parlava di fare queste cose dopo cena.
Erano le 19.00 spaccate. Così come spaccate erano le schiene dei sottoposti di Pistakyos che stavano preparando la ghireria in vista dell'ora di cena.
Erano le 19.00 in punto. Così come puntuali, in punto e di punto in bianco Kia e Legume fecero il loro ingresso nel retrobottega della ghireria. In punta di piedi.
"Finalmente ci incontriamo Legume. Finalmente ci rincontriamo Kia. Iniziavo a chiedermi quando sareste arrivati." esordì Pistakyos.
"Dovrebbe saperlo che io capito sempre a fagiolo..." rispose prontamente Legume.
"Si ne ho sentito parlare... E vedo con sorpresa che ci sei anche tu agente 892424."
Il risultato di questo commento fu una smorfia sulla faccia di Kia e strette forte la mano di Legume. Con grande sorpresa di entrambi. Nessuno dei due si era accorto di essere per mano all'altro e nessuno dei due sapeva come fosse successo.
La stretta di mano scosse Legume che prese in mano, nell'altra mano, la situazione.
"Dimmi Pistakyos, perchè mi vuoi morto?" chiese Legume.
"Come sarebbe a dire? Non è abbastanza chiaro?... Come hai fatto ad arrivare a me senza averlo capito?"
Legume stava quasi per chiedere scusa per non esserci arrivato.
"892424 da quando vai in giro con certi sfigati?" Kia iniziò ancora più rossa di quello che era. Questa volta però non era la tinta dei capelli diversa, ma era rabbia.
"Razza di fagiolo senza vacuolo! È perchè tu sei l'unico che mette i bastoni tra le ruote a me e a i miei ragazzi. Non ti facevo così incapace..."
"Basta!" pensò a voce alta Kia.
Vecchi dissapori e ora queste cose dette a Legume, al suo legume. Era la goccia che fece traboccare il vacuolo.
Kia passò da una taglia 38 ad una taglia 44 magnum. Estrasse il suo giocattolino, una Derringer direttamente dal reggicalze, e lo puntò in faccia a Pistakyos.
Fortunatamente una mano amica la fermò, era la mano di Fortunato.
"Che ci fai qui?" risposerò in coro Legume e Kia.
"Pensavate davvero che vi avrei fatto venire qui da soli?" rispose Fortunato.
"Tu... Tu... Che... Che... " balbetto Pistakyos conscio di come avesse rovinato la vita a Fortunato.
"Ora qui ci penso io. Fate uscire tutti e Andatevene." disse Fortunato a Kia e Legume.
Legume non era dell'idea, ma Kia sapeva riconoscere quando Fortunato faceva sul serio e persuase Legume ad andarsene.
Fortunato prese la sua calibro 9 e sparò, non a Pistakyos ma a delle bombole di scorta presenti nel retrobottega.
Quello che ne seguì fu un'esplosione devastante. Tutta la ghireria crollò sulle teste di Fortunato e Pistakyos.
Fortunato evitò a Kia di macchiarsi di omicidio e relativo sangue. L'uomo giusto al momento giusto.
Pistakyos che aveva rovinato la gioventù e la vita di Fortunato. L'uomo ingiusto nel momento sbagliato.
Ritrovare i corpi tra le macerie non fu facile. La polizia dopo aver sentito le testimonianze di tutti bollò l'accaduto come omicidio-suicidio.
Con la ghireria crollata Legume e Kia decisero di mettere una pietra sopra alla faccenda di Pistakyos. Una pietra in più non avrebbe fatto di certo differenza al corpo di Pistakyos, maceria più maceria meno.