Termina con un rotondo 2-0 l’ottavo di finale di Coppa Italia tra Inter e Sampdoria, andato in scena ieri sera a San Siro. I padroni di casa si impongono sugli ospiti, costretti a giocare in inferiorità numerica dall’11’, grazie alle reti del neo arrivato Shaqiri e dell’ex Icardi. I nerazzurri passano così ai quarti di finale della competizione, dove troveranno la vincente di Napoli – Udinese.
È una partita di cuore, quella del Meazza, un match pervaso da sentimenti ed emozioni contrastanti, caratterizzato da vecchie amicizie e soliti rancori. È una partita di cuore innanzitutto per Mancini, che ritrova la sua cara Samp – dove ha trascorso 15 anni della sua carriera da giocatore – allenata dall’amico e compagno Mihajlovic, costretto a seguire i suoi uomini dalla tribuna a causa della squalifica rimediata contro il Brescia. Il tecnico di Jesi tiene particolarmente a questa competizione, la sua storia lo dimostra e i suoi 10 successi – 6 da giocatore e 4 da allenatore – gli sono valsi negli anni l’appellativo di Mister Coppa Italia. A dimostrazione dell’attenzione riposta nella coppa nazionale, Mancini schiera una formazione composta quasi interamente da titolari, lanciando dal 1′ i fab4 nerazzurri: Podolski, Shaqiri, Kovacic e Icardi. Mihajlovic, invece, opera un pesante turnover, con un’inedita coppia d’attacco composta dal giovane Djordjevic e dal figliol prodigo Okaka, perdonato dopo le recenti discussioni con l’allenatore e il DS Osti.
Le due squadre scendono in campo con un atteggiamento propositivo, sembrano esserci tutti i presupposti per assistere ad un match divertente, ma dopo soli 11 minuti di gioco la gara cambia drasticamente volto. Su una veloce ripartenza nerazzurra Krsticic aggancia Icardi, che si stava involando verso la porta: per Tagliavento è fallo da ultimo uomo e chiara occasione da gol, con conseguente espulsione diretta del n° 10 doriano. In inferiorità numerica e con 80 minuti ancora da giocare, gli ospiti si trincerano nella propria metà campo e comincia un assedio al fortino che si protrae per tutta la durata della partita. I più ispirati tra i nerazzurri sono Kovacic e Shaqiri: i due si cercano, spesso si trovano e creano diverse palle gol, ma sulla loro strada trovano un Romero insuperabile: il n°1 della Selección albiceleste prima si fa trovare pronto sulla punizione di Shaqiri, poi risponde da campione ad un contropiede nerazzurro condotto da Kovacic. Al 36′ un altro fischio di Tagliavento rischia di essere decisivo nell’economia del match: su un contatto in area tra Wszolek e Dodô, l’arbitro ternano ammonisce il giocatore blucerchiato e indica il dischetto del rigore. Dagli 11 metri si presenta Icardi, ansioso di dedicare alla neonata figlia il 4° gol contro la sua ex squadra, ma Romero si conferma un ottimo para-rigori e nega al connazionale la gioia del gol. Nel finale del primo tempo l’estremo difensore della Sampdoria si rende ancora protagonista, andando a deviare con la punta delle dita un colpo di testa a incrociare di Podolski.
Il secondo tempo si sviluppa sulla falsa riga del primo: l’Inter accerchia l’aria avversaria con quasi tutti i suoi effettivi, la Samp si difende e si aggrappa alle possenti spalle di Okaka per tentare qualche ripartenza. I padroni di casa ci provano in tutti i modi e spesso con scarsa lucidità, la Sampdoria gioca con cuore e ordine, mettendo in mostra il gran lavoro fatto da Mihajlovic durante l’anno. Quando le speranze nerazzurre cominciano ad affievolirsi e comincia a serpeggiare una certa soddisfazione, il gol arriva proprio dal sinistro del giocatore più atteso: al 71′ Podolski riceve a centro area, si guarda alle spalle e serve con un colpo di tacco Shaqiri, che non sbaglia all’esordio da titolare. 1-0 Inter e strada che diventa improvvisamente in discesa per i nerazzurri. Gli ospiti provano una reazione, ma Wszolek viene espulso per doppia ammonizione e in 9 uomini i blucerchiati subiscono anche la seconda rete: su un folle retropassaggio di De Silvestri, interviene Icardi, che supera Romero e archivia la pratica Coppa Italia.
L’Inter vince così l’ottavo di Coppa Italia, ma non convince del tutto gli appassionati: il quartetto d’attacco sembra dare buone risposte, ma non basta una partita giocata in superiorità numerica per esprimere un giudizio compiuto. Grandi meriti alla Sampdoria, capace di lottare con orgoglio contro l’arbitro e gli infortuni, e di difendere il risultato per più di un’ora di gioco. Se la mentalità è questa, siamo certi che i blucerchiati non faranno fatica a ripetere quanto di buono fatto nel girone d’andata del campionato.
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