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Coppa Italia: la finale sarà Fiorentina – Napoli

Creato il 12 febbraio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

È il Napoli l’avversario della Fiorentina nella finale della Tim Cup 2014. I partenopei hanno battuto 3 a 0 la Roma, grazie alle reti di Callejon e all’uno-due micidiale Higuain-Jorginho di inizio secondo tempo.

Per gli Azzurri, quello di stasera era un test importante sia per dare un seguito ai segnali di ripresa visti sabato contro il Milan, sia per non vedere sfumare un altro obiettivo. La Roma, fermata nel derby, voleva dar continuità alla striscia di risultati utili – 7 tra campionato e Coppa Italia, a partire dalla sconfitta dello Stadium ed escludendo il match da recuperare col Parma, 15 gol fatti e 3 subiti -.
Benitez e, in particolare, Rudi Garcia non fanno calcoli e puntano a vincere con i migliori undici possibili. Il tecnico spagnolo conferma quasi interamente la formazione che ha battuto il Milan: nel trio dietro a Higuain, infatti, c’è Callejon che sostituisce Insigne. In mediana, giocano ancora Jorginho e Inler, indisponibili, causa squalifica, per la partita di domenica a Sassuolo. Un solo cambiamento, invece, tra i capitolini: Michel Bastos al posto di Maicon, acciaccatosi durante il riscaldamento.

Queste le formazioni ufficiali:

Napoli 4-2-3-1: Reina; Maggio, Albiol, Fernandez, Ghoulam; Jorginho, Inler; Mertens, Hamsik, Callejon; Higuain.

Roma 4-3-3: De Sanctis; Bastos, Castan, Benatia, Torosidis; Pjanic, De Rossi, Strootman; Ljajic, Destro, Gervinho.

Napoli 3 – 0 Roma (33′ Callejón, 48′ Higuaín, 51′ Jorginho)

Primo tempo equilibrato al San Paolo, dove le occasioni più nitide sono per la Roma ma il campo dice 1 a 0 Napoli. I giallorosso partono forte e, dopo appena 3′, Reina è chiamato a compiere un vero e proprio miracolo su Destro, sbarrandogli la strada alla gloria personale. Il Napoli cresce col passare dei minuti, ma gli ospiti fanno paura quando si affacciano dalle parti di Reina e le loro discese sono sempre accompagnate dai fischi di timore del pubblico. Dopo alcuni capovolgimenti di fronte sfumati, al 25′ la Roma si ripresenta da Reina e sfiora il vantaggio in due occasioni ravvicinate: gli uomini di Garcia sfondano ancora una volta dalla destra, questa volta con Pjanic, che serve in mezzo Gervinho, il cui tiro viene murato da Albiol. Ma non è ancora finita perché la palla arriva a Strootman che ci prova di prima intenzione, non trovando la porta. Il Napoli può rifiatare dopo aver corso due seri rischi e, ripreso ossigeno, torna a riproporsi in avanti, punendo l’imprecisione avversaria alla sua prima vera opportunità: è il 33′ quando Maggio serve Callejon con un cross al bacio. Lo spagnolo non deve far altro che spingere il pallone in rete per il gol del vantaggio azzurro che fa esplodere di gioia il pubblico accorso. Sulle ali dell’entusiasmo, i partenopei provano ad infierire su una Roma che si scopre per trovare il gol del pari: Higuain lavora un buon pallone a metà campo e manda in profondità Hamsik che, notato De Sanctis fuori dai pali, tenta di sorprenderlo con un pallonetto dai 30 metri. La conclusione non inquadra la porta ma i tifosi approvano, applaudendo lo slovacco. Napoli in crescita e Roma che chiude all’attacco questa prima intensa metà di gara.

Nella ripresa, i partenopei cominciano con lo stesso piglio di metà gara e incrementano subito il vantaggio: al 48′, sugli sviluppi di un corner, Callejon prolunga sul secondo palo dove Higuain si impone su Torosidis e spedisce di testa la palla all’incrocio dei pali. Da notare che il raddoppio arriva proprio con l’ingresso nello stadio del Pibe de Oro. Quasi fosse una coincidenza. La Roma accusa il colpo, il Napoli ne approfitta e, questa volta, infierisce: Mertens si accentra da sinistra e si incunea tra gli avversari, per poi servire, con uno splendido filtrante, Jorginho a tu per tu con De Sanctis. Per l’ex Hellas è un gioco da ragazzi battere il portiere con un tocco sotto e 3 a 0 Napoli. Nel frattempo, mentre il pubblico è in visibilio, Garcia toglie Torosidis e inserisce Maicon, pur non al top della forma. La Roma, tuttavia, non è affatto “morta” e risponde immediatamente: sugli sviluppi di un calcio di punizione, Pjanic devia di testa e Ljajic batte Reina, ma l’assistente annulla la marcatura per la posizione di offside del serbo al momento della deviazione. Ai capitolini servono due gol per andare ai supplementari e hanno poco meno di 40′ per metterli a segno, quindi il loro arrembaggio inizia sin da subito. Al 59′, Maicon imita Maggio, servendo alla perfezione Destro che, però, non riesce a emulare il gesto tecnico dell’ex Real Madrid, spedendo la sfera fuori di un nonnulla. Intanto, sul terreno di gioco, hanno fatto il loro ingresso anche Totti e Florenzi, per Pjanic e Ljajic ma il risultato non cambia e aumenta il nervosismo, che porta all’espulsione di Strootman, reo di aver strattonato lo scatenato Callejon e di aver applaudito ironicamente Rocchi. Clima naturalmente diverso tra gli Azzurri e Benitez concede la standing ovation ad alcuni protagonisti: fuori Higuain, Hamsik, Jorginho dentro Insigne, Behrami e il neo acquisto Henrique. Al San Paolo non succede altro: la Roma, consapevole dell’impossibilità di mettere a segno le reti necessarie quantomeno per i supplementari, bada a limitare i danni e il Napoli porta a casa la meritata vittoria e la conseguente qualificazione alla finale.

Ottima prestazione del Napoli, in ogni reparto, anche quello difensivo, spesso accusato di clamorose amnesie. È vero, anche stasera, soprattutto all’inizio, ha rischiato parecchio, ma in generale ha retto bene, evitando di concedere troppo agli avversari. Molto bene il centrocampo e micidiale l’attacco. In grande spolvero l’ormai certezza Jorginho e conferme di buona condizione da tutto il reparto avanzato.

Male la Roma, irriconoscibile la difesa – impermeabile in altre occasioni -, sottotono il centrocampo – si salva Pjanic – e impreciso l’attacco. Fossero state concretizzate le palle gol create nella prima frazione, la gara avrebbe preso tutt’altra piega.


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