Qualificazione sofferta e sudata della Roma ai quarti di Coppa Italia. A farne le spese è un propositivo e ordinato Empoli, capace di rimontare lo svantaggio di Iturbe con Verdi e di trascinare i giallorossi ai tempi supplementari. Dopodiché, Capitan Futuro decide le sorti di un incontro imprevedibile con un calcio di rigore dubbio. Roma avanti col brivido e poca brillantezza, Empoli fuori ma con molte certezze.
Prima di stasera, le due formazioni si sono affrontate a inizio campionato, il 13 settembre: in quell’occasione, la Roma riuscì a espugnare il Castellani grazie al fortunoso autogol del portiere Sepe. E, considerato il rendimento interno della squadra di Sarri, capace di bloccare quasi tutte le big fra le mura amiche, quello fu un successo pesante per i ragazzi di Garcia.
Formazioni:
Roma col 4-3-3: Skorupski; Cole, Astori, Yanga-Mbiwa, Maicon; Nainggolan, De Rossi, Pjanić; Destro, Totti, Iturbe. All: Garcia.
Empoli col 4-3-1-2: Bassi; Laurini, Bianchetti, Barba, Mário Rui; Vecino, Signorelli, Laxalt; Saponara; Tavano, Maccarone. All: Sarri.
ROMA 2 – 1 EMPOLI (5’ Iturbe, 114′ De Rossi – 79’ Verdi)
A dispetto delle ultime uscite – vedi derby e trasferta di Palermo –, la Roma parte bene e si porta subito in vantaggio: Juan Manuel Iturbe sfrutta la poca cattiveria della difesa azzurra per tornare al gol dopo tre mesi di astinenza. La risposta dell’Empoli arriva pochi minuti dopo, con Tavano che, messo davanti a Skorupski da Saponara – tornato in Toscana, dopo la parentesi poco felice al Milan –, non riesce a inquadrare lo specchio della porta. La Roma torna in avanti alla ricerca del gol-sicurezza, ma la difesa e la trappola del fuorigioco funzionano così bene che Destro ingaggia un “duello” col guardalinee, tante le volte in cui l’attaccante di Garcia viene colto in offside. Lo stesso Nainggolan prova più volte a chiudere la partita, ma la retroguardia di Sarri fa buona guardia. Si va dunque al riposo sull’1-0 per la Roma.
Come nel primo tempo, così in avvio di ripresa i giallorossi hanno subito la possibilità di andare a segno, ma questa volta Destro spreca tutto con un’inutile sforciata davanti a Bassi. L’Empoli, fortunato in questa circostanza, prende coraggio e inizia a spingere, lasciando spazi per eventuali ripartenze. La seconda occasione per gli uomini di Sarri capita sui piedi del neo entrato Zieliński, che raccoglie la respinta di Holebas – subentrato a Cole – ma non trova di poco la porta. Nel frattempo, Garcia prova a mescolare le carte – Ljajić per Totti e, più tardi, Paredes per Pjanić – ma è Sarri a pescare la carta giusta: Verdi preleva Maccarone e, al 79’, deposita in rete, dopo aver aggirato Astori e superato Skorupski in uscita. Doccia gelata per la Roma, che, tra i fischi dell’Olimpico, si butta in avanti in modo confuso per evitare i supplementari: Iturbe ha una doppia chance finale ma Bassi tira giù la saracinesca, posticipando il verdetto finale all’extra time.
I supplementari sono a senso unico fino al 114’, quando De Rossi trasforma il rigore concesso per fallo di Zieliński – ammonito – ai danni di Paredes. Rigore dubbio, visto che il calciatore polacco prende più palla che avversario. La Roma torna comunque avanti e porta a casa la qualificazione, pur rischiando molto anche negli ultimi minuti di gara, quando Tavano si divora la rete del 2-2.
Prestazione non ancora convincente da parte dei giallorossi, che confermano il loro periodo non esaltante dal punto di vista del gioco espresso. La vittoria, sofferta, è comunque fondamentale, tanto per il prosieguo nel torneo, quanto per il morale. L’Empoli, dal canto suo, conferma la propria solidità e il carattere, emersi fin qui anche in campionato, ed esce a testa alza. Pur tenendo maggiormente al campionato, infatti la squadra di Sarri ha dato il massimo, mettendo in seria difficoltà la Roma. Ora, i capitolini incontreranno la vincente di Fiorentina – Atalanta, in programma domani ore 18:00.
Migliore in campo: Iturbe. Le critiche ricevute recentemente hanno fatto bene all’argentino, che ha mostrato voglia di fare e si è visto. Un gol, tanta buona volontà e alcune nitide occasioni non concretizzate per merito di Bassi e Mário Rui.
Peggiore in campo: Maccarone. Impalpabile, mai presente e poco d’aiuto. Che fine ha fatto Big Mac?
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