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Cosa c’è negli Archivi del Vaticano? Purtroppo per Augias, nulla di “segreto”

Creato il 06 febbraio 2012 da Uccronline

Cosa c’è negli Archivi del Vaticano? Purtroppo per Augias, nulla di “segreto”L’Archivio Segreto Vaticano consta di cinque depositi e si estende per due piani nel sottosuolo dello stato Pontificio e per otto in superficie. Istituito il 31 gennaio del 1612 da papa Paolo V, non ha mai smesso di crescere e oggi è così grande che non basterebbe un’intera giornata per percorrerne tutti i corridoi. Ha due sale con temperatura e umidità controllate, riservate alle pergamene riposte all’interno di cassettiere scorrevoli.

All’interno dell’Archivio sono conservati 650 fondi diversi, dove per fondo si intende un insieme di documenti con carattere di unitarietà raccolto da un ufficio, una famiglia o una persona sola. Ad esempio vi sono presenti gli archivi della Sede apostolica, dei Concilii, di diversi ordini e istituti religiosi, di 75 rappresentanze diplomatiche della Santa Sede, di casati legati allo Stato pontificio. Ma perché si chiama “Segreto”? Lo spiega Luca Carboni, il segretario generale dell’Archivio, su un articolo apparso su “Il Giornale”: «La parola segreto in realtà è la testimonianza dell’epoca storica in cui l’archivio nacque, il Seicento, quando esso era considerato instrumentum regni, archivio del principe, da qui secretum col significato di privato, cioè Archivio privato del Papa». Quindi nulla di esoterico o misterioso, semplicemente una parola di cui è stato un po’ perso il significato originario.

Ci sono documenti risalenti a 12 secoli fa, all’epoca di Carlo Magno per poi coprire otto secoli ininterrotti di storia documentaria a cominciare da Innocenzo III (1198). Dispone di un salvacondotto che è il più antico documento scritto in mongolo. «Recentemente la Svezia», continua Carboni, «ha censito circa 40.000 documenti medievali sulla propria storia: la metà di essi si trova nell’Archivio segreto. In altre parole possediamo più documenti medievali sulla storia di quel Paese che il Paese stesso». C’è anche un documento in cui «Garibaldi offre a Pio IX  ’queste braccia con qualche uso delle armi’», in un altro «Voltaire che nel 1745 invia una lettera di elogi a Benedetto XIV, non proprio in linea col motto “Écrasez l’infâme”, schiacciate l’infame, che aveva coniato contro la Chiesa cattolica». E ancora: lettere di Alessandro Manzoni,  Giacomo Leopardi che nel 1825 chiede d’essere assunto nell’Amministrazione pontificia, Abramo Lincoln che nel 1863 si rivolge a Pio IX chiamandolo “great and good friend” (grande e buon amico), una comunicazione del nunzio apostolico in Belgio che nel 1924 informa la Segreteria di Stato della “morte religiosa” di Giacomo Puccini, ecc..

Insomma, nulla su angeli e demoni, su misteriosi segreti, su matrimoni o figli di Gesù, su UFO o papesse, ma tanta storia di personaggi noti e meno noti che si intreccia col quotidiano in un affresco affascinante che rappresenta forse uno dei tesori documentali più importanti del mondo. Assolutamente nulla delle bufale divulgate da Dan Brown, Corrado Augias & soci, per capirci.

Davide Galati


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