cosa è quella cosa?
Creato il 03 gennaio 2012 da Omar
Si sentiva davvero il bisogno di sapere cosa fosse accaduto ai norvegesi infoiati che a bordo di un elicottero cercano di far fuori un cane tra le nevi al principio di quella gran figata che è La Cosa, capolavoro horror-fantascientifico del regista John Carpenter? No, evidentemente no, tanto più che il grande cineasta americano (un po' appannato in vecchiaia, a dirla tutta, ma gli assegni della previdenza sono una brutta bestia anche oltreoceano!) non ha mai voluto girare né sequel né prequel di quel suo colossale lungometraggio del 1982 (a sua volta, è risaputo, sorta di remake de La cosa da un altro mondo di Hawks, datato 1951. Entrambi basati sul racconto Who Goes There di John W. Campbell). I caporioni della Universal, però, stretti forse da una crisi delle idee sempre più inarrestabile, hanno pensato che era giunta l'ora di tornare a lavorare su quel gioiellino che sfruttava la paranoia e l'isolamento per generare una tensione ancora oggi ineguagliata (forse soltanto l'Alien di Scott, anch'esso figlio di quegli anni) e così, Carpenter o meno, hanno stilato giù un'ideuzza più o meno valida e l'hanno fatta girare a un regista dal nome di una birreria tedesca, tale Matthijs van Heinjningen jr.
Ecco allora svelata la trama del nuovo film: è il 1982 (ma va?) e siamo in Antartide. Seguendo un segnale radio alcuni ricercatori trovano un disco volante che stimano essere precipitato oltre 100.000 di anni prima. Accanto all'apparecchio, che nonostante il crash non sembra aver subito danni, rinvengono anche una creatura completamente ibernata nel ghiaccio.
Una spedizione di ricercatori, tra cui una paleontologa (Mary Elisabeth Winstead, meno bella del solito ma sempre discretamente piacente) raggiunge l'avamposto tra i ghiacci nel tentativo di prelevare l'essere e condividere l'incredibile scoperta con il mondo intero. Per colmo di sventura (accidenti accidentaccio!), una volta asportato dalla sua prigione di ghiaccio, l'alieno si scongela e torna in vita seminando l'orrore all'interno della base.
Come facilmente desumibile da queste poche ricche di sinossi, gli sceneggiatori non sembrano essersi sforzati granché; eppure - sorpresina! - il gioco funziona. In parte almeno. Mettiamola così: NON DELUDE, ed è già tanto, anzi parecchio, vista la missione impossibile di rivaleggiare col predecessore (i predecessori, a 'sto punto!). La tensione, a parte qualche toppa nella sceneggiatura, c'è tutta, e anche se la CG realizzata con pochi ducati non riesce a riportare sullo schermo la sofferenza e l'orrore che Stan Winston era riuscito a comunicare con le sue protesi di latex, le trasformazioni sono spettacolari e lo stesso extraterrestre, nell'unico raro momento in cui ci viene mostrato nella sua forma originale, è realizzato decentemente.
Alla fine non ci si può permettere di sconsigliare questa pellicola che, d'accordo, avrebbe sicuramente potuto elargire maggiori soddisfazioni (ma ne siamo così certi?), epperò se la si visiona senza pretendere miracoli porta il suo bravo risultato a casa, e pure con ottimi voti. Il ragazzo s'impegna ma deve migliorare, certo. Dopotutto, però, abbiamo ancora l'intero secondo quadrimestre davanti :-). Operetta gradevole, in grado di regalare qualche frisson ai perenni nostalgici (come il titolare) di quegli anni in cui si portavano i capelli alla Joe Tempest!
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