Amore, io lo so che sono bassa e non ho i capelli corti né rossi. Mi spiace averti sempre accolto in casa con l’eleganza di un’insegnante di yoga in pensione. Ammetto anche la mia manifesta inferiorità musicale, letteraria e cinematografica. Però, scusa, tutte le vecchie canzoni che conosco a memoria? Anche quelle di supernicchia, con autori e anni, che sembro Valentina di Sarabanda.
Ah, è vero che ti dà fastidio questo mio mangiare troppo voracemente, con l’espressione da profuga cecena, ma io davvero ho sempre fame di tutto! Troppa mamma, troppo papà, dici? Anche troppi amici, troppi rapporti, sto sempre attaccata al telefono a sentire/scrivere/dare opinioni. Hai ragione, sono poca ambiziosa, ma lo sai che il lavoro per me sono solo altre 8 ore per sentire/scrivere/dare opinioni.
Sono una pessima sportiva. Anzi, te lo confesso finalmente, quando mi sono incrinata la costola cadendo dallo snowboard non era per il ghiaccio: è perché stavo facendo la splendida. Però sono forte e porto sempre i pesi da sola. Hai veramente intenzione di tirare fuori ‘sto fatto che compro gli oggetti inutili? Ma dai, non sono così attaccata alle cose! L’altra volta mi hai rotto il vaso dei marshmallow ma io mica me la sono presa. Se vuoi, il gatto giapponese lo butto, figurati, anche se mi dispiace perché a suo modo mi fa compagnia. Tac, tac, tac, tac.
Mi è venuta una idea, sai? Ci compriamo una casa gigante, così ognuno ha la sua stanzetta dove possiamo stare quando non abbiamo voglia di avere nessuno tra i piedi. Nella mia mettiamo il gatto giapponese, nella tua il decoder così quando vuoi guardare le Juve, bestemmiare e intossicarti di liquirizie Haribo srotolate non ti senti in soggezione davanti a me. Anche il tuo computer nuovo. Anzi, prima imparo a usarlo io, che sono più brava, e poi ti insegno i trucchi.
Ti lascio anche un bagno tutto per te, così puoi disseminare peli come Pollicino e pisciare a ramengo, senza che io debba ripassare con la spugnetta. Ti taglio i capelli una volta al mese, ho anche la mantellina originale Kérastase. Ok, va bene, niente mantellina.
Fumo solo sul balcone, sono d’accordo anche io. Smettere proprio? Mi pare tu ti stia allargando. D’inverno teniamo 23 gradi, che tu ti ammali per un nonnulla. Starò in maniche corte, che problema c’è. Sul condizionatore mi permetto di insistere, però.
Nel soggiorno ci mettiamo il mio divano e la fonovaligia. Che bei regali inutili che ti faccio, eh! Servirà una libreria gigante: io su quella non risparmierei, però. Niente Ikea, oltretutto come bricoleur facciamo pena.
Ci vuole una cucina bianca e grande così se vengono le mie amiche ci chiudiamo lì dentro. Magari ogni tanto ti cucino un dolce. Con le mele, senza cioccolato. Non attaccare con le paranoie che ingrassi, massimo una volta alla settimana. Quando voglio io, quando me la sento. Non ti chiederò mai cosa mangiamo per cena.