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Cosa sono i Patti Lateranensi?

Creato il 03 novembre 2013 da Salvatore Cugliari
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Copertina de “La Domenica del Corriere” raffigurante la firma dei patti

Benvenuti in questo nuovo post dell’ormai famosa e celebre (qualche volta blatero anche io) rubrica “Cos’è? Ve lo spiego io”. Oggi parleremo di un “accordo” che pur essendo molto datato, siamo nel 1929, rimane, almeno per il sottoscritto, tuttora molto scottante e al contempo interessante da approfondire.

La storia è importante – Ci troviamo appunto nel 1929, era appena passato un decennio dalla fine della I Guerra Mondiale e non solo le nazioni sconfitte ma anche quelle vincitrici si trovarono davanti una situazione, a dir poco, catastrofica. Le conseguenze del conflitto non tardarono a presentarsi, infatti, proprio in quell’anno, iniziò il crollo della Borsa valori di Wall Street, con il cosiddetto “giovedì nero” di New York che fece aumentare di gran lunga il livello di disoccupazione e povertà. Sempre negli Stati Uniti, a Chicago in questo caso, Al Capone (non B., meglio specificare) sterminava la banda rivale di Bugsy Moran facendo saltare alle cronache questo episodio come la “Stage di San Valentino”. Dall’altra parte del globo, molto più a est, in Germania, Adolf Hitler, dal canto suo, riorganizzava e potenziava il partito nazista reclutando nuovi seguaci e tenendo numerosi discorsi, attendendo il momento giusto per passare all’attacco. In mezzo a tutti questi numerosissimi episodi dall’importantissima valenza storica l’avvenimento più importante, dal mio punto di vista, è  la firma dei cosiddetti “Patti Lateranensi” per mezzo dei quali furono stabilite molteplici relazioni bilaterali tra lo Stato Italiano e la Santa Sede.

Cosa sono? – I Patti Lateranensi sono gli accordi firmati l’11 febbraio 1929 dall’ora capo del governo italiano nonché fondatore e capo del movimento fascista, Benito Mussolini, e dal Segretario di Stato Vaticano, cardinal Pietro Gasparri per conto della Santa Sede. Questi patti sanciscono la definitiva risoluzione delle controversie esistenti tra Stato e Chiesa fin dall’Unità d’Italia ovvero, la cosiddetta, “questione romana” cioè la disputa che fu dibattuta durante il Risorgimento relativamente al ruolo di Roma, sede del potere temporale del Papa ma, al tempo stesso, capitale d’Italia. I Patti Lateransi furono firmati all’interno della Chiesa di San Giovanni in Laterano è proprio dal luogo dove furono siglati presero il nome di “Lateransi”.

Che cosa stabiliscono? – Il contenuto del “Trattato del Laterano” (sono conosciuti anche con questo appellativo) può essere diviso in due parti:

  • la prima è un Trattato internazionale in cui, in modo reciproco, la Santa Sede riconosce capitale dello Stato Italiano Roma, e a sua volta vede riconosciuta dallo Stato la sua sovranità sulla Città del Vaticano. Inoltre con questo trattato lo Stato si impegna anche a pagare una specie d’indennità al Papa per aver perduto, a causa della netta virata in senso anticlericale della dinastia dei Savoia esercitata astrattamente tramite l’approvazione di una legge che sopprimeva gli ordini religiosi ed ordinava l’incameramento e la vendita di tutti i loro beni e, un anno dopo, materialmente con un duro attacco diplomatico dal primo ministro di casa Savoia, Camillo Cavour (per approfondire l’argomento clicca qui), lo Stato Pontificio;
  • la seconda parte è il vero e proprio Concordato che stabilisce le regole che vigono nei rapporti tra il Regno d’Italia e la Chiesa. Nel Concordato vengono fissati alcuni principi:
  1. la religione cattolica è religione di Stato,
  2. il matrimonio religioso ha degli effetti civili,
  3. i sacerdoti non possono svolgere il servizio militare.

I Patti e la Costituzione – I Patti Lateranensi sono stati recepiti dall’ordinamento giuridico italiano con l’art. 7 della Costituzione Italiana: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.” Secondo molti “le norme del 29 devono considerarsi dotate dello stesso valore formale di quelle costituzionali, cosicchè, in base al principio della gerarchia delle fonti, non solo prevalgono su norme ordinarie ma anche su norme generali della stessa costituzione” e questo comporterebbe “che l’art. 7 oltre a garantire i Patti Lateranensi e la sua legge di esecuzione, garantirebbe anche le modificazioni di essi.” (Approfondimento di Filippo Amelotti sui Patti e la Costituzione)

La revisione – Dopo lunghe trattative, il 18 febbraio 1984, è stato rivisto il Concordato e ne è stato firmato un altro a Villa Madama. In base a questi nuovi accordi la religione cattolica non è più considerata religione di Stato, l’insegnamento dell’ora di religione è facoltativo (anche se in un certo qual modo è tuttora obbligatorio, anzi obbligato, perché nella maggior parte delle scuola italiane l’ora di buca, scaturita dalla volontà dello studente di non fare religione, non viene impiegata per approfondimenti o per recuperi scolastici, come dovrebbe essere, ma viene sfruttata al minimo, in molto casi, lasciando lo studente “abbandonato” a sé stesso e privo di un corpo docente che lo possa adeguatamente seguire), viene introdotto l’8 per mille a favore della Chiesa cattolica e si stabiliscono nuove condizioni affinché il matrimonio religioso possa essere riconosciuto come unione civile.

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Villa Madama

In conclusione – E’ inutile negare che i Patti Lateranensi diedero e continuano tuttora a dare enormi privilegi alla Chiesa rendendo, di fatto, il nostro paese uno stato non pienamente laico ed è, allo stesso tempo, paradossale pensare che molti articoli portanti della nostra Costituzione entrino, per così dire, in conflitto ideologico. La laicità dello Stato che emerge dagli art. 2, 3, 8, 19 e 20 della Costituzione entra palesemente in conflitto con l’articolo 7 che sancisce che i rapporti tra Stato e Chiesa sono regolati dai Patti Lateranensi, patti che danno enormi poteri alla Chiesa di Roma e che quindi determinano una profonda disparità religiosa all’interno del nostro paese. A mio parere è vergognoso che dei questi trattati abbiano trovato posto nella nostra Carta Costituzionale che dovrebbe garantire uguaglianza, libertà e giustizia sociale, è vergognoso che la Chiesa sia scesa a compromessi con il fascismo ed è soprattutto vergognoso che la nostra Costituzione ospiti la materializzazione dell’indiscusso potere ecclesiastico e dell’affermazione sociale del regime che soppresse ogni forma di libertà.

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