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Cosa succede?

Creato il 15 ottobre 2010 da Artigianauta
Per chi non l'avesse ancora capito, i miei commenti, come quelli di tanti che scrivono sui blog dei quotidiani e telefonano o vanno nelle trasmissioni radiofoniche e televisive, sono per manifestare e mettere in comune, un disagio sempre crescente per una sorta d’impotenza che sembra prevalere su quanto sta accadendo e su quanto si prevede possa accadere di peggio. E non mi riferisco solo alla mia d'impotenza, ma anche a quella di chi in questo frangente, definendolo epocale, si trova a governare. Che Galan , dopo la finanziaria di Tremonti, se ne esca con - è una tragedia - conoscendo quali che sono le questioni di agricoltori e allevatori, vedi le capre negli aeroporti sardi, o di fronte  ai Palazzi del Governo a Roma, non è che dia un segnale del tipo, va beh, poi tutto passa, importante è mantenere la calma e la pace sociale, ma introduce un aspetto inquietante cui si contrappongono ancora elementi di distrazione di massa, come ad esempio, stiamo meglio di altri, il governo ha tenuto i conti in ordine, abbiamo la disoccupazione più bassa di altri e come contorno case a Montecarlo, ministri che appaiono sempre sorridenti , chi racconta barzellette, telenovelas che rincoglioniscono la gente, campionati di calcio, formule uno e chi più ne ha più ne metta. Se poi agli strumenti di distrazione si oppongono, per un verso la Presidente di Confindustria, e per un altro Presa Diretta o Annozero con le telecamere a riprendere aspetti reali e drammatici del paese dove la  gente  perde il lavoro, e gli imprenditori sono costretti a chiudere le fabbriche fondate dalle generazioni precedenti, e questi ultimi vengono anche sospesi come succede alla trasmissione di Santoro, mentre per i primi si prova ad adottare il metodo Boffo, si comincia a capire e vedere cosa veramente sta succedendo. Chi non vuol vedere, può anche girarsi dall’altra parte e continuare a dormire, svegliandosi solo per la partita di Champions e per il Quiz a premi, o ridere alle pessime barzellette di chi ancora crede di avere grandi consensi, però forse finalmente i giornalisti del Titanic, di cui parlavo esattamente un anno fa, si sono accorti dell’acqua che entra dalle falle, è quindi arrivato il momento di far sentire la nostra voce, la voce di artigiani, come lo sono io, la voce delle piccole medie imprese, insomma di tutti i lavoratori che non vogliono essere sacrificati ad un globalizzazione del potere finanziario che sta distruggendo tutto ciò che gli fa da impedimento, compreso l’ambiente in cui viviamo, la democrazia e quel benessere che lavorando da mattina a sera avevamo costruito. Detto questo invito artigiani e piccole e medie imprese a conoscere un gruppo nato liberamente e spontaneamente di imprenditori come Impresecheresistono, di cui sono referente per la Regione Sicilia, e che anche grazie ai giornalisti di cui sopra, va crescendo e diffondendosi, da un piccolo comune del Piemonte a tutta l’ Italia.
Roberto Alabiso

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