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Cose dell’altro mondo. Figli…

Creato il 26 novembre 2010 da Fabry2010

Cose dell’altro mondo. Figli…

…abbandonati a sé stessi e senza mezzi per iniziare o proseguire gli studi, senza opportunità di lavoro né soldi per avviarlo, il lavoro, che quando c’è lo si sfrutta, senza pietà, o lo si elimina con tagli e licenziamenti;

…senza arte né parte, molti, per fragilità loro e delle famiglie spesso inesistenti; che si fanno balordi, a volte, dal fondo della gabbia d’un sistema prono all’ingordigia di pochi pronti a tutto;

…che credendo nello Stato e nelle regole, nella necessità della loro tutela; o nel gioco mai adulto delle armi e della forza o, più semplicemente, per un lavoro sicuro hanno indossato una divisa, accettando gerarchie e ordini senza poterli discutere; pensando o sperando di stare dalla parte giusta;
…costretti a urlare rabbia e stanchezza sfilando nelle strade, occupando scuole e facoltà, forzando i templi delle istituzioni, salendo sui tetti; non credendo più a nulla se non a una risposta diretta e personale alle ingiustizie; cercando invano sui quotidiani e nei siti di associazioni o partiti, se non il sogno di un mondo più giusto, almeno un progetto che renda possibile il futuro;

…che con le buone e le cattive impediscono di entrare nei palazzi del potere; …teste di rapa che talvolta si esaltano e sparano e picchiano anche gli inermi; unici, a volte, certo, a pagare, a portare la croce di scelte politiche inique; che si fanno, a volte, scudo umano di rappresentanti sputtanati del potere, delle loro escort e degli amici; e non gli resta il tempo e la benzina per pattugliare le città, difendere chi è in pericolo;

…che sarebbe bello una volta tanto un abbraccio tra fratelli e compagni di sventura, e spalancate certe sedi mostrare il re nudo al popolo sovrano, senza scorte e portavoci, per capire meglio, così, la misura del consenso, l’esattezza dei loro sondaggi; anche se ciò non è né giusto né possibile, naturalmente, perché siamo in uno stato di diritto;

…senza padre né madre, né Stato che s’occupi di loro; padri persi nel menefreghismo, nelle magagne di ogni giorno; o tirati e in buona forma, eclissati nei paradisi fiscali, nelle pensioni d’oro tra scivoli e bonus, nelle rendite perpetue senza stress né tasse; madri incantate da sorrisi e fandonie dei vincenti di turno, sbavanti in prima fila in tivù e nei comizi; le sorelle veline, i fratelli tronisti;

…figli per i quali poco o nulla è stato fatto, che ci andrebbero tolti affidandoli ad altri; tolti i diritti elettorali da ridare dopo esami che accertino il possesso di cultura minimale, quello pieno delle facoltà mentali.



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