Magazine Maternità

Così cresce una famiglia. Perchè non è solo una questione di latte.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
I primi mesi con la Purulla pensavo spesso che lei ed io avremmo potuto cavarcela benissimo su un'isola deserta.
Io mi sarei arrampicata sballonzolando le abbondanti chiappe su per una palma da cocco, come avevo visto fare dagli autoctoni zanzibarini, mi sarei nutrita e poi avrei nutrito lei, allattandola. Voilà.
Queste e altre farneticazioni balenavano nella mia mente di solito tra le tre e le cinque del mattino, quando succedeva che mi alzassi anche ogni mezz'ora.
A me le fatiche, a me pure gli onori: mi sentivo assolutamente insostituibile.
Adesso non è più così, e questi giorni di transizione dalla vita-a-tette-all'aria alla vita-con-reggiseno hanno funzionato meglio di anni e anni di psicoterapia.
IlMioAmore, come sempre, è stato fondamentale. E' il mio pilastro della terra, tanto per citare uno dei miei romanzi preferiti (ma non guardate la serie tv).
Stasera lui ha addormentato la Purulla cullandola, in braccio, senza ciuccio nè biberon nè lacrime.
E per me è stato bellissimo.
Niente groppi in gola. Solo sollievo.
Fin da piccola, ho sempre avuto la paura della fine.
Un giro in giostra? Eh ma poi finisce... e dopo?
A questo tratto del mio carattere si è aggiunto il trasferimento da Palermo quando avevo tredici anni. Età delicata di per sé. Se si ha un "amico del cuore" da salutare per sempre, è ancora più delicata.
Ricordo ancora l'ultimo pomeriggio in sua compagnia.
Andammo con sua mamma e sua sorella a Mondello, dove i suoi stavano costruendo la casa dove di lì a pochi mesi si sarebbero trasferiti.
Il tragitto sulla Golf cabrio.
La casa quasi ultimata.
Il pavimento di cotto fiorentino.
Gli alberi in giardino appena piantati, ancora indecisi se lì si sarebbero trovati bene.
La nostra merenda, il Kinder Pinguì.
Il ritorno a casa sua in centro a Palermo, dove i miei erano venuti a prendermi.
Il saluto impacciato di chi sa che non si vedrà più.
Cosa c'entra tutto questo con la fine dell'allattamento?
Molto poco. Oppure molto, e basta.
In questi giorni sto dando l'addio a una bellissima esperienza che non poteva durare per sempre.
E sono felice, perchè finalmente posso condividere col MioAmore tutto questo, perchè l'espressione che aveva sul volto mentre addormentava la nostra bimba era lo specchio della mia.

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