Un pool di magistrati di Milano: Di Pietro, Colombo e Borrelli
di:Â Maurizio Molinari
A La Stampa l’ultima intervista dell’ex ambasciatore americano in Italia Reginald Bartholomew: La violazione dei diritti di difesa un pericolo per la democrazia
Il mese scorso ho incontrato a New York l’ex ambasciatore Reginald Bartholomew che, dopo avermi detto di aver visto il mio libro ÂŤGoverno OmbraÂť, sull’Italia del 1978 descritta dai documenti del Dipartimento di Stato, mi ha chiesto se avevo voglia di parlare con lui dei suoi anni alla guida dell’ambasciata di Roma, cosa che non aveva mai fatto. ÂŤNon ho diari, ho solo la mia mente per ricordareÂť osservò. Ci vedemmo a cena da ÂŤFelidiaÂť a Manhattan e Bartholomew incominciò subito a raccontarmi di Tangentopoli e del terremoto politico-giudiziario che trovò al suo arrivo in Italia. Era giĂ molto malato, anche se non ne fece parola, e aveva urgenza di lasciare una testimonianza. Raccolsi il suo racconto – che lui ha avuto modo di rivedere trascritto- con l’intenzione di usarlo come base per una nuova inchiesta sul rapporto tra Italia e Stati Uniti e sull’approccio americano al team ÂŤMani PuliteÂť. Da quel momento ho cominciato a cercare i documenti dell’epoca e i protagonisti ancora in vita. Primo tra tutti l’ex Console generale Usa a Milano Peter Semler, a cui Bartholomew attribuiva un ruolo chiave nell’iniziale sostegno americano all’inchiesta di Antonio Di Pietro.