L’odissea della Costa Allegra prosegue. In panne al largo dell’Oceano Indiano sta lentamente avvicinandosi a Mahè, l’isola principale delle Seychelles dove dovrebbe attraccare giovedì mattina. La notizia rimbalza nei vari telegiornali. Il mare è calmo e favorisce la navigazione. La nave viaggia a una velocità di sei nodi, pari a 11 chilometri l’ora, trainata dal peschereccio d’altura francese Trevignon che per primo ne aveva raccolto l’Sos.
Per alleviare il disagio dei passeggeri della Costa Allegra la compagnia ha predisposto continui collegamenti via elicottero con la nave per garantire il rifornimento di cibo, generi di conforto, torce elettriche e acqua alle 1.049 persone a bordo. Il comandante assicura che la situazione a bordo è normale, nonostante sia scoppiato un incendio domato dall’equipaggio. I passeggeri attendono che i luoghi paradisiaci sognati si trasformino in realtà, ponendo fine all’incubo che stanno vivendo.
A meno di due mesi dalla tragedia della Costa Concordia, che per una manovra azzardata s’incagliò a pochi metri dell’isola del Giglio, un’altra nave della flotta Costa Crociere è nei guai. Un incendio in sala macchine ha costretto l’Allegra “alla deriva” nell’Oceano Indiano. Di proprietà della Costa Crociere e della Carnival (le stesse della Costa Concordia), soprannominata “nave di cristallo” per l’abbondanza di vetrate, era partita sabato dal Madagascar diretta a Mahè, ha interrotto la navigazione perché le fiamme sono divampate nel locale generatori elettrici, situato a poppa e, fortunatamente, non ci sono stati feriti o vittime. L’incendio è stato estinto e non si è esteso a nessuna altra zona della nave. La macchina dei soccorsi si è messa subito in moto.Due incidenti alle grandi navi in poco tempo, salire su una nave da crociera è diventato come giocare al lotto? La maledizione di Tritone ha colpito il business della Costa? La Costa Crociere va verso la chiusura?
Milioni di passeggeri nonostante la crisi scelgono di evadere dalla realtà navigando in mare aperto, il business delle crociere è all’attivo e mobilita circa 19 milioni. Eppure la tragedia al largo dell’Isola del Giglio, accaduta proprio all’inizio della stagione delle prenotazioni delle crociere, rischia di tradursi in serie perdite per Carnival, e per la nostra economia visto la famiglia degli armatori genovesi Costa, l’ha ceduta nel 1997 a Carnival ma la società, è rimasta italiana. Oltre al brand Costa, i marchi controllati dal gruppo italiano sono due: Aida e Iberocruceros. Costa Crociere è l’unità piu’ importante, il danno è abbastanza facile da immaginare. Innanzitutto verranno persi tutti quei viaggi che erano già stati prenotati proprio sulla Costa Concordia e, poi si aggiunge il rischio per tutto il settore è che ci sia una reazione emotiva al naufragio che porti le persone a non scegliere i viaggi di lusso in mare e a disdire quelle già prenotati.Ecco che l’orizzonte del business delle crocere vacilla , le grandi navi con il loro tutto compreso in stile Love Boat portano a galla numerosi intoppi. Carnival stima perdite fino a 95 milioni di dollari. Gli esperti temono di peggio: il settore era già in crisi e l’Italia è il Paese che ci rimetterà di più.
La Costa deve fare i conti con la Concordia e ora anche con l’Allegra e mentre tutti puntano al rilancio della barca Italia, vedremo se il business delle crociere è arrivato al giro di boa. Nel frattempo possiamo divertirci nel rispondere alla domanda del Gday di Geppi Cucciari: Un’altra nave della Costa Crociera è rimasta in mezzo al mare, secondo lei è più difficile far scendere i passeggeri dalla nave o far salire i clienti sulla prossima?