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Cotognata

Da Molossina @MonicaAndreott1

Cotognata

 

INGREDIENTI

3kg. di mele cotogne

2kg. circa di zucchero

olio di mandorle

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PROCEDIMENTO

  • Lavate e asciugate bene le mele, quindi mettetele in una teglia e infornatele a forno caldo per 30 minuti circa. Sbucciatele, eliminate i torsoli e passatele al setaccio.
  • Pesate la polpa e mettetela in un tegame con ugual peso di zucchero, mettete il tegame sul fuoco e mescolate continuamente, dopo circa 1/4 d’ora la vostra cotognata sarà pronta.
  • Ungete una teglia rettangolare con un pò di olio di mandorle e versatevi la cotognata che spianerete con il dorso di un cucchiaio, pressatela fino ad ottenere uno spessore di circa 2cm.
  • Lasciatela solidificare e raffreddare per diverse ore (anche tutta la notte se necessario), poi sformatela e tagliatela a quadratini, a rettangoli o a rombi, come preferite.
  • Rotolate i pezzetti di cotognata nello zucchero semolato. Servitela quindi su un vassoio o un piatto di portata.
  • La cotognata si conserva avvolgendo i pezzetti in carta di alluminio.

FORSE NON SAPEVATE CHE…

Questa è un’antica conserva toscana che una volta, veniva preparata nelle campagne con il mosto d’uva e veniva lasciata stagionare anche per oltre un mese.
La procedura era la seguente: In un litro di mosto d’uva bianca si metteva la scorza grattugiata di un arancio e di un limone e dopo averlo fatto bollire per un pò si aggiungevano 2,5kg. di mele cotogne e 500gr. di mele renette. Il tutto veniva fatto cuocere per alcune ore a fuoco moderato. La cotognata veniva poi messa in grandi teglie e fatta asciugare al sole, coperta con della tela o garza per proteggerla dagli insetti.
Oggi, questa ricetta è quasi completamente inattuabile, tuttavia se lo gradite, potete sicuramente aggiungere il succo di 1 arancio e di 1 limone per aromarizzare la conserva e potete anche usare un pò di mele renette invece che sole cotogne.
Con questo frutto, così cattivo da crudo quanto buono da cotto, le massaie preparavano anche la gelatina  e lo facevano secondo questa procedura: prendevano le mele cotogne affettate e prive del torsolo e le coprivano di acqua in un’ampia pentola. Le facevano bollire fino a completa cottura e tutto il contenuto della pentola veniva poi versato attraverso un fitto setaccio o un pezzo di lenzuolo in un recipiente per la raccolta del liquido (potevano servire anche diverse ore). L’acqua di cotogne ottenuta veniva rimessa sul fuoco con altrettanto zucchero fino ad ottenere una gelatina che conservavano poi in barattoli di vetro. La restante polpa serviva poi per preparare la marmellata, ma naturalmente risultava poco saporita.


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