Couchsurfing, un servizio hosting per la Bit Generation. Un app, che nemmeno Kerouac….
La crisi e le difficoltà economiche che dipingono di scuro i nostri anni non sembrano intaccare l’entusiasmo dei giovani del mondo, affamati di viaggi e avventure. Infatti, laddove i soldi non possono (o non ci sono), giunge l’ingegno a spalancare una nuova porta, più fresca, più moderna e, sicuramente, più economica.
Nel 2003 è la volta di Casey Fenton, programmatore statunitense che dà alla luce una nuova community di ospiti – ospiti in senso greco. -, dandole il nome di Couchsurfing. I couchsurfer – o più semplicemente Surfer – sono per lo più giovani, che per viaggiare il mondo nella maniera più low cost possibile offrono ad altri surfer il loro divano come simbolo di ospitalità gratuita.
In sostanza, iscrivendosi al sito ufficiale è possibile entrare in contatto con moltissimi cittadini di diverse parti del mondo, contattarli e chiedere loro un posto per la notte.
La storia e la lenta, ma larga, diffusione
Il progetto viene concepito nel 1999. Il millennio scorso. Dopo un viaggio, Fenton si rese conto di quanti giovani fossero disposti ad ospitare altri giovani. E quanti avrebbero preferito farsi ospitare da giovani piuttosto che pagare 30 euro per un vecchio motel.
Inizia quindi a programmare il codice sorgente che riesce a concretizzarsi in una versione beta nel 2003 ed essere quindi pubblicato nel gennaio 2004. Da 6 mila membri il sito arriva nel 2015 a 40 mila utenti iscritti. Poi nel 2006 il disastro. Il sito viene danneggiato irrimediabilmente e viene perduto l’archivio che costituisce il servizio del sito stesso. Fenton distrutto manda una mail a tutti gli utenti per spiegare loro la situazione e dire addio a tutti quanti ma i surfer non sono d’accordo. Decidono quindi di inserire uan moltitudine di nuove informazioni nel sito per renderlo disponibile, palesando il fatto che ciò Fenton ha creato non è solo un servizio web ma una vera e propria community.
Tanto che dal 2006 al 2011 una buona parte del sito è stata promossa (nella programmazione e nella gestione) da dei collettivi di Surfer volontari.
Nel 2011 Couchsurfing.com è già uno dei siti più frequentati al mondo e la società che lo amministra decide di perdere lo stato di società no profit per volgere allo stato di lucro.
A gennaio 2013 il sito conta quasi 6 milioni di profili registrati.
Photo credit: Kransky / Foter / CC BY-SA
La community e l’importanza dei feedback
Il fatto che l’iscrizione e la fruizione del servizio siano completamente gratis ha favorito senz’altro la formazione di una vera e propria comunità che rotea attorno al concetto di Couchsurfer. Fra i surfer nascono amicizie, rapporti (alcuni Host sul web, si dicono ora fidanzati) e idee. La filosofia del sito d’altronde è proprio questa: cambiare il mondo un divano alla volta. E ciò che una buona parte degli utenti confermano è il profondo arricchimento di un viaggio in cui si viene ospitati da persone piuttosto che da portinai. Il tutto riavvicinandoci a un concetto di viaggio, di On The Road, che era molto più vicino ai nostri nonni piuttosto che alla generazione digitale.
I primi (e gli ultimi) dubbi circa il servizio di share – hosting derivano dalla sicurezza degli ospiti che si affidano (quasi alla cieca) a persone che di per sé sono estranei.
I moderatori del sito si sono molto interrogati su come ovviare a questo problema e hanno instaurato un metodo di garanzia, per la quale un garante può garantire l’affidabilità di un host per facilitare la scelta ai surfer. Dopo tre certificati di garanzia si può diventare a propria volta garante per qualcun altro. I primi tre garanti sono gli stessi fondatori del sito.
Ogni messaggio viene inoltre salvato e registrato negli archivi on line del sito, come deterrente per ogni possibile abuso.
E’ in questa incerta trama di sospetto misto a (cieca?) entusiasta fiducia nel genere umano che si colloca l’importanza delle recensioni e dei feedback rilasciate dai surfer per altri surfer.
Per tutelare il servizio, i moderatori si sono infatti arrogati il diritto di moderare, censurare o rivedere alcune segnalazioni negative, previa verifica. Proprio per far sì che il peso di una recensione negativa non venga sminuite da recensioni false o screditanti.
Couchsurfing dell’orrore
Nonostante le misure di sicurezza e i tentativi del sito di rendere la community un luogo virtuale sicuro e stimolante, non sono mancati gli episodi macabri. Qualche divano insomma si è macchiato, se non di sangue di vergogna.
Nel 2009 troviamo il primo caso di Horror Couchsurfing. A Leeds (UK) un uomo stuprò una donna che stava cercando ospitalità tramite il servizio Couchsurfing. L’uomo venne condannato a 10 anni di galera ma la community dei Surfer venne molto scossa e quindi il sito decise di investire di più sulla sicurezza del sito.
L’Italia fa la sua sporca figura all’inizio del 2015 quando a febbraio viene finalmente arrestato il carabiniere Davide Dino Maglio che, usando il falso nome Leonardo, attirava couchsurfer di sesso femminile dal mondo intero per poi intontirle con un cocktail di vino e droga e dunque abusare di loro. Carabiniere di giorno, stupratore di notte. A Padova.
-Qualcuno lo faccia sapere alle ruspe di Salvini. –
Istruzioni (base) per l’uso.
Il motto principale, come spiega anche la Couchsurfer nel video è Trust your own instinct – Fidati del tuo istinto. If a situation seems to you unconfortable, get the f***k away soon. – Se la situazione ti sembra strana e poco sicura, levati dalle palle il più in fretta possibile.
Il natural consiglio è soprattutto rivolto ai couchsurfer in gonnella che purtroppo, spesso, sono coloro che incontrano qualche difficoltà durante il surfing fra un divano e l’altro. In Australia malelingue serpenteggiavano sul fatto che i surfer, in cambio dell’ospitalità offrissero prestazioni sessuali. Nulla di più falso, ovviamente. Improbabile d’altronde confondere l’ospitalità con l’istigazione alla prostituzione.
Il sito ufficiale del servizio di Couchsurfing e il suo staff si raccomandano con i loro utenti di seguire alcuni accorgimenti – che noi riportiamo fedelmente – al fine di diminuire il più possibile ogni possibile rischio di trasformare la vostra permanenza in uno spiacevole esperienza.
- Be informed about the culture where you are traveling (Sii informato sulla cultura che incontrerai viaggiando)
Do your homework, and be sure you’re aware of cultural sensitivities, mores and general safety recommendations for each place that you travel. - Communicate through Couchsurfing (Comunica solo attraverso Couchsurfing. Concedi i tuoi contatti personali solo dopo essere entrato un minimo in confidenza con il tuo Host)
Don’t give out your phone number and email address until you meet and feel comfortable with a new person. Use the Couchrequest and Messaging systems within the website to communicate. - Review profiles carefully (Scegli attentamente il tuo Host. Prenditi del tempo, leggi le recensioni e fai attenzione in che divano vai a finire)
Take the time to carefully review member profiles. Read what members say about themselves and what other members have said about them. Give yourself the time to thoroughly read through all the information available. - Know your limits and enjoy responsibly (Divertiti ma conosci i tuoi limiti. Sii responsabile! Se sei completamente sfatto la tua incolumità sarà nelle mani del tuo ospite)
Partying like a rockstar might be fun, but it puts your safety and well-being in the hands of others. - Have a backup plan (Abbi sempre un piano B. Se qualcosa non va, piuttosto vai in un ostello.)
Know your options. If something doesn’t work out with your host, make sure you have an alternate place to stay. - Leave feedback (Lascia sempre un feedback o una recensione per facilitare la scelta ad altri surfer)
Let other Couchsurfers know about your experiences with the people you meet. Be honest and clear. You can do this by leaving reviews other members can see. - Report abuse or negative experiences to Couchsurfing (Denuncia gli abusi e le esperienze negative)
Our Trust and Safety team is here to help build the safest and most trusted community possible. They need your input in order to do their jobs. Confidentially report negative experiences or safety concerns here.