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Cravatta tu mi hai provocato... e io ti indosso

Creato il 16 febbraio 2011 da Ilbicchierediverso

 

“Una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita”.

Oscar Wilde con la sua frase esaltava l’importanza di questo imprescindibile accessorio maschile.

Con Stefano Bigi, del laboratorio BIGI di Milano (via Gian Galeazzo Visconti 16), abbiamo cercato ti tracciare una mappatura di gusti e stereotipi maschili che si addicono alla cravatta.

Vi invitiamo alla lettura della nostra intervista e dei libri “Piccola Enciclopedia della Cravatta” e “85 modi di annodare la cravatta. Scienza estetica del nodo” che possono essere due letture per diversi livelli di apprezzamento di questa compagna d’eleganza.

Buona scelta

IBD

Cravatta tu mi hai provocato... e io ti indosso
Quali sono le cravatte più richieste?

Disegni geometrici piccoli e tante righe. il classico esce sempre vincente

Cosa fa la personalità di una cravatta?

La qualità innanzitutto. La cravatta da più soddisfazione se e’ un oggetto bello ed esclusivo, fatta a mano e in tessuti pregiati che si apprezzano non solo con la vista ma anche al tatto.

La scelta di un certo tipo di cravatta racconta l'animo del suo proprietario? Può farci qualche esempio?

Difficile rispondere anche perché la scelta della cravatta da indossare, almeno per quanto mi riguarda, dipende dallo stato d’animo e dall’occasione. E’ ovvio poi che molte cravatte sono il riflesso di aspetti di chi lo indossa: cravatte molto sgargianti o inusuali spesso sono vestite da uomini estrosi, che hanno un carattere esuberante, cravatte dai toni e motivi  più spenti da uomini sereni o comunque timidi. La cravatta nera solitamente da chi vuol essere sobrio e comunque elegante.

La scelta del nodo come viene fatta? E che caratteri umani dimostra?

Anche qui bisognerebbe essere psicologi. Ad ogni modo, il nodo, può raccontare qualcosa di chi lo fa. Un esempio: se il nodo e’ fatto male, e’ disordinato e non realizzato con la giusta cura, può significare che la cravatta e’ stata indossata per dovere e non per piacere. Un nodo curato dimostra che la scelta di indossare quella cravatta e’ stata dettata dalla voglia di indossarla. Poi i nodi in sé per sé sono un vero e proprio mondo : il Four in hand (o nodo semplice) dimostra la praticità, perché è veloce, si chiama così perché la storia vuole che fosse il nodo che usavano i cocchieri per fissare le redini di un tiro di quattro cavalli (Four in hand appunto); l’Onassis è un nodo particolare e molto bello, che però ha bisogno di una pinzetta e ricorda un po’ una sciarpa, decisamente per chi vuole dimostrare gusto e un certo narcisismo; il Windsor è molto spesso e triangolare, un nodo odiato o amato, quindi chi lo sceglie sa di incappare in un complimento o in una critica, molto usato anche da chi ha un carattere tutto d’un pezzo, stile militare. E ci sarebbe molto altro da dire …

Cravatta tu mi hai provocato... e io ti indosso
Cosa amano gli stranieri delle nostre cravatte?

Il made in italy, la qualità e il gusto nella fattura e nei colori.

La pala più larga, da 11, da chi viene scelta e la cravatta stretta?

Dai calciatori (ma adesso sempre meno) la prima e dai “modaioli” la seconda.

Qual è il segreto per scegliere la cravatta più adatta?

Ascoltare il proprio istinto e seguire il proprio gusto. Se non si fa così si rischia di fare il pieno di cravatte che poi rimangono nell’armadio.

Qual è il segreto per abbinare la cravatta al proprio abito?

Ognuno ha i suo stile comunque una regola potrebbe essere quella di non metterla mai tono su tono

Ci sono più classici o più dandy?

In italia decisamente più classici

Che linguaggio usa la cravatta? 

Direi un linguaggio visivo che si confronta con il linguaggio del gusto personale, un linguaggio fatto di storia, eleganza e stile.

La scelta del colore e della fantasia cosa si vende di più in questo periodo. 

E’ difficile dirlo, perché il colore e quindi il gusto personale pesano moltissimo sulla scelta della cravatta, non si vendono cravatte dai toni troppo accesi, sta riprendendo piede la cravatta di buon gusto, classica (anche tra i giovani) che non disdegna la sobrietà e i motivi accennate.

Cosa va e cosa no come modelli 

Se per modelli si intende le forme, va una cravatta proporzionata, tra gli 8 e i 9 cm, non vanno quelle extra large (anche se ad un dandy e’ concesso tutto)

Cosa è scomparso e cosa è stato recuperato che sembrava perduto

Scomparso, forse il ruolo troppo serio che aveva la cravatta fino a qualche anno fa. Recuperato, sicuramente il valore della qualità del prodotto, sia nella confezione artigianale che in quella dei tessuti.


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