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Crema in tazza al cioccolato e amaretti.

Da Marisa

Ingredienti: per 8 persone

    cioccolato fondente g 200
    zucchero a velo g 200
    amaretti g 120
    panna montata g 100
    colla di pesce g 6
    5 tuorli
    latte l 0,5
    ciliegine candite
    biscotti a cialda per decorare

    Le capacità antiossidanti del cioccolato fondente sono state addirittura paragonate a quelle delle fragole e dell’aglio. Per godere di questo effetto di protezione nei confronti delle malattie cardiovascolari, è necessario mangiare giornalmente 6g di cioccolato fondente, con almeno il 70% di cacao.
    crema in tazza al cioccolato e amaretti

Preparazione: 30’

  • Mettete la colla di pesce ad ammorbidire in acqua fredda.
  • In una ciotola, lavorate i tuorli con lo zucchero, usando una frusta, poi stemperateli con il latte freddo, fatto scendere a filo.
  • Versate il composto in una casseruola, unendo anche il cioccolato tagliuzzato.
  • Portate la crema su fuoco moderatissimo, non facendola assolutamente bollire ma solo riscaldare quel tanto che sarà necessario a sciogliere il cioccolato.
  • Aggiungete allora la colla di pesce ben strizzata e gli amaretti, passati al tritatutto.
  • Togliete dal fuoco, mescolate la crema ancora per un paio di secondi poi distribuitela tra 8 tazze, quindi lasciatela intiepidire prima di passarla nel frigorifero, per almeno 2 ore.
  • Al momento di servire, decorate ciascuna tazza di crema con un ciuffetto di panna montata, con una ciliegina candita e un paio di biscotti.

 

Quanto nutre una porzione: 455 calorie

 

Vino consigliato: Moscato di Pantelleria.

moscato pantelleria1
Il Moscato di Pantelleria è un vino a DOC. che può essere prodotto esclusivamente nell'Isola di Pantelleria in provincia di Trapani.

Il Moscato di Pantelleria (sinonimo Zibibbo) è prodotto con la cultivar Moscato d'Alessandria, come tutti i moscati ha aromi tipici di moscato, dovuti principalmente a alcuni terpeni, di cui il linalolo è in questo vino il maggior rappresentante; se ne può avere un'idea anche masticando l'uva Italia e ponendo attenzione all'aroma retrolfattivo che si sprigiona.

Capo Zebib sembra sia il luogo di origine, di fronte Pantelleria in Africa, che rimanda ad un'importazione araba. Le fonti, a tal proposito, sono il Mendolia. Altre fonti, il Salomon, individuano l'origine in Alessandria d'Egitto da dove il nome di Moscato d'Alessandria.

Il Cupani per primo cita lo Zibibbo di Sicilia nell'anno 1696, ma c'era chi molto prima sottolineava il fatto che gli arabi chiamassero tale tipo di vite Zibibi. Il Nicosia vede nel M.d'A. una varietà di vite ideale per le pergole (1735).

Se nell'Ottocento lo Zibibbo era diffuso a Pantelleria fu di certo il Novecento a sancire l'exploit infatti è di questo periodo una produzione di poco inferiore agli 80.000 q.li di uva e poco meno di 15.000 hl di vino moscato (Scarponi). Tale cultivar tuttora continua ad essere la prima nella realizzazione di nuovi impianti.

È un vino da servire ad una temperatura di 10-12 gradi in bicchieri a tulipano medio piccoli ed è preferibile abbinarlo a formaggi erborinati accompagnati da confetture ottenute dal medesimo vino o dolci da forno, paste di mandorla, cannolo siciliano, cassata siciliana e anche gelati al pistacchio o alla ricotta; abbinamento più ardito può essere con il foie gras.

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Crema in tazza al cioccolato e amaretti.


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