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Crescita mentale: acquisizione di conoscenza, invalidazione, incremento conoscitivo e valore dello stress.1 parte

Da Psychomer
by Maurizio Mazzani on luglio 19, 2011

Il comportamento, da individuo ad individuo, e nello stesso individuo, da momento a momento, è differente; crediamo e pensiamo cose diverse, abbiamo mentalità diverse, cioè prevediamo cose diverse. Il progressivo cambiamento di conoscenza ha luogo nel momento d’incontro tra la conoscenza posseduta, che crea aspettative e la verifica di queste con l’esperienza. In tale momento avviene la validazione e l’invalidazione che costituiscono il dinamismo centrale dell’acquisizione di conoscenza.

L’invalidazione, in particolare rappresenta, in base ai processi dell’”assimilazione-accomodamento”, l’occasione d’arricchimento e di sviluppo delle capacità previsionali. Il fenomeno è spiegato dal fatto che la crescita mentale, come detto, avviene per integrazione e per sostituzione, e non soltanto per aggiunta di nuove informazioni. Per meglio capire, immaginate di versare dei colori in un bicchiere pieno d’acqua (tanti colori quante sono le esperienze fatte a un dato momento), se guardate nel bicchiere noterete che il prodotto finale non è un insieme di colori distinti, ma un solo colore quale risultante della miscelazione di tutti gli altri (ogni colore precedente condiziona il nuovo)… la conoscenza segue lo stesso iter, la risultante conoscitiva, a un dato momento, è e sarà sempre l’integrazione dei significati (i colori) dati a ogni singola esperinza che avete vissuto.

L’incremento conoscitivo ci consente una maggiore disponibilità di soluzioni (abilità al problem solving), come anche una maggiore malleabilità al decentramento dalla propria visuale soggettiva, che è elemento fondamentale per un buon funzionamento psichico.
E’ il sistema di conoscenza dell’individuo, le sue convinzioni centrali, che decidono il livello di vulnerabilità posseduto, e le reazioni psicofisiologiche che saranno messe in atto di fronte ad un potenziale agente di stress.

Insuccessi, rifiuti, perdite, è impossibile evitarli, ma dal punto di vista psicologico “non è importante l’evento in sé” quanto il modo con cui si reagisce, cioè la propria reazione emozionale. “Non è importante ciò che succede”, ma il modo come lo prendiamo rappresenta il fondamento della salute. A riguardo, ricordiamo per esempio, affermazioni di grandi autori anche non appartenenti all’area cognitiva come: C. Du Bois, secondo il quale le idee scorrette producono disagio psicologico; A. Adler, con la sua contrapposizione tra “intelligenza privata” e “senso comune”; Kant, il quale riteneva che le malattie mentali si manifestano quando una persona non riesce a correggere il suo “senso privato” con il “senso comune”; e persino in Marco Aurelio: “se ti è data sofferenza da qualche cosa esterna, non è questa cosa che ti disturba, ma il giudizio su di essa, ed è in tuo potere eliminare questo giudizio”; ancora in Epitteto, “gli uomini non sono mossi dalle cose, ma dalle visioni che di esse hanno”.

Continua…


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