Fonte: Calcio.fanpage.it
Cristiano Doni per la prima volta torna a parlare dopo essere stato arrestato per lo scandalo del calcioscommesse. L’ex capitano e bandiera dell’Atalanta si è dimostrato pentito, ammettendo pubblicamente i suoi errori e le sue gravi responsabilità .
Doni fa mea culpa in lacrime. In una lunga intervista concessa a “La Gazzetta dello Sport”, l’ex gloria bergamasca ha subito voluto palesare il suo pentimento, dimostrando di avere amaramente imparato la lezione soprattutto dopo essere stato arrestato. Doni non riesce a farsene una ragione e invita gli altri protagonisti dello scandalo a fare come Andrea Masiello: “Sono stato un imbecille e non esiste nessuna giustificazione. In cella ho capito. Non prendetemi come esempio, fate come Masiello: bisogna avere il coraggio di raccontare tutto il marcio nel calcio”. Una vicenda che lo ha fortemente segnato, soprattutto per il rimorso legato al “tradimento” dei suoi ex tifosi che lo consideravano un idolo e per sua famiglia: “La cosa più difficile è stata preparare mia figlia, spiegare quello che era accaduto al papà... La delusione dei tifosi? E' la cosa che più mi ferisce in questa storia dopo il male fatto alla mia famiglia. La Dea per me è tutto, era tutto... Capisco di averli delusi, traditi. Non chiedo perdono, ma solo che non siano cancellate tutte le cose buone che ho fatto in campo".
Doni confessa anche altre combine e allarga il giro dei protagonisti. L'ex atalantino ha dichiarato: “Quando cominciò? "Nella partita con la Pistoiese di 12 anni fa. Anche quella gara fu combinata. Sono stato stupido, pensavo di farla franca". Ma oltre a questa partita lo stesso Doni ha raccontato il come avvenne la combine in una serie di partite dell’Atalanta della scorsa stagione, compresa quella con il Piacenza già citata nella confessione di Carlo Gervasoni. Lo scandalo del calcioscommesse dunque rischia di allargarsi ancora anche in seguito alle parole di Doni che avrebbe invitato altri misteriosi protagonisti a confessare.