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Croazia: al via la prima gara pubblica per la ricerca di gas naturale e petrolio nel mare adriatico
Creato il 10 aprile 2014 da PasudestAnche se in questa trasmissione ci occupiamo maggiormente di questioni politiche, niente mento importanti sono i temi economici, soprattutto quando si tratta di possibili investimenti stranieri nei singoli paesi dell'Europa sudorientale. Per il neo stato membro dell'Unione Europea, la Croazia, settimana scorsa si e' aperto un capitolo economico, o meglio energetico molto importante. Il ministro dell'Economia croato, Ivan Vrdoljak ha aperto ufficialmente la prima gara pubblica per il rilascio di permessi per l'esplorazione e la ricerca di gas naturale e petrolio nella parte croata dell'Adriatico. Durante una conferenza stampa sono stati presentati tutti i dettagli della gara ivi inclusi i presupposti legali che permettono l'esplorazione di giacimenti di idrocarburi sulla costa. L'obiettivo e' quello di assicurare le garanzie per gli investimenti in modo tale da rendere possibile che la Croazia diventi uno snodo energetico dell'intera regione.
Come spiegato dallo stesso ministro dell'Economia, la Croazia e' stata per anni in una situazione di stallo e adesso sono stati creati i presupposti per investimenti importanti nell'esplorazione e nella ricerca di idrocarburi. Va detto che i dati relativi alle potenzialita' di sfruttamento di idrocarburi sulla costa croata sono stati raccolti dalla compagnia norvegese Spectrum e precedentemente dalla compagnia petrolifera croata Ina e quindi messi tutti a disposizione agli investitori interessati. Alla presentazione della gara hanno preso parte i rappresentanti di una quarantina di compagnie. L'obiettivo e' quello di assicurare il rifornimento di energia e il gas meno costoso per i cittadini e per l'industria della regione. Secondo l'ambasciatore italiano a Zagabria, Emanuela D'Alessandro, in una intervista a proposito di questo gara rilasciata all'agenzia italiana 'Nova', la velocita' con la quale si sta portando avanti questo progetto dimostra il grande interesse del governo croato per gli investimenti esteri.
L'ambasciatore D'Alessandro ha precisato che la Croazia importa il 52 per cento del fabbisogno energetico del paese e il 70 per cento di petrolio e derivati. Ha ricordato inoltre che la maggior parte della costa croata e’ ancora inesplorate. La vicinanza geografica e culturale dei due paesi, Italia e Croazia, secondo l’ambasciatore italiano, potrebbero essere un vantaggio per le compagnie italiane a questo progetto. L’interesse e’ stato dimostrato, tra l’altro, da Eni ed Edison. Nella gara sono state individuate 29 aree di esplorazione, di cui 8 nell’Adriatico settentrionale e 21 in quello centrale e meridionale, la superficie varia dai 1.000 ai 1.600 chilometri quadrati. Si possono presentare progetti entro il 3 novembre mentre i primi contratti dovrebbero essere firmati nella primavera del 2015. Rune Eng, direttore della compagnia norvegese Spectrum la quale ha racolto i dati relativi alle potenzialita’ di sfruttamento di idrocarburi si e’ detto soddisfatto dall’interesse dimostrato dagli investitori all’acquisto di dati ma resta tuttavia cauto nella valutazione. Eng ha detto che ci sono “buone possibilita’ per trovare idrocarburi, ma per trovarli bisogna eseguire perforazioni che non sono state fatte negli ultimi 10 o 15 anni” ed e’ per questo difficile dire al momento se verranno trovati giacimenti interessanti.
Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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