Stamattina ho ricevuto il buongiorno da una lettrice, Cristina C.
Con un commento mi ha fatto sapere che tutte le sere legge a sua figlia questo blog per farla addormentare. Ifigenia ha una malattia rara, e questo racconto è dedicato a lei.
Ieri sera Daniele mi ha rimboccato le coperte alle undici, avevo così tanto sonno da farneticare, eravamo appena tornati dal ristorante sotto casa – buono ma sembra una grande mensa, con i gridolini, il disordine, papà mi ha telefonato 3 volte e non ho mai sentito gli squilli –. Volevo controllare la posta al computer. “La leggi domani”, mi ha detto amorevolmente Daniele. Ha aspettato un po’ che mi calmassi, poi: “Vado a dormire. Ciao amore”, e con il casco in mano è uscito dalla porta.
Mi sono addormentata presto ma dopo qualche ora mi sono svegliata per un incubo. Nel cattivo sogno, mio padre mi dava la notizia al telefono che mamma era morta. Così mi sono alzata e sono andata in bagno a prendere 3 gocce di sonnifero. La tradizione della mia terra suggerisce che le ho allungato la vita. La nonna, la mamma, le zie, tutta la mia famiglia ripeteva questo, quando da piccola sognavo male.
Oggi è una giornata importante per il calendario degli intellettuali: è il primo giorno del Salone del libro. Daniele non vede l’ora di partire, io invece sono già mezza esaurita. Il motivo? Ho qualche manoscritto da sistemare, prima della trasferta. Daniele suggerisce di stampare 7 copie per ogni testo: le case editrici saranno centinaia. Il vantaggio di consegnare un romanzo a mano è sapere con certezza che almeno è arrivato, e non si è perso. Mettiamoci anche la burocrazia noiosa delle Poste e i soldi risparmiati… Sabato saremo in giro per la fiera, domenica invece ce la prenderemo tutta per noi, spero. Vorremmo visitare una di quelle ville sabaude nei dintorni di Torino. Il museo egizio sarà chiuso.
Domani si parte e oggi devo assolutamente correggere i manoscritti, stamparli, fare yoga. Se posso, e se smette di piovere, vorrei passare anche dalla libreria Mangiaparole (Furio Camillo) per le copie del saggio che ho lasciato lì. Serviranno per la mia prima presentazione del libro: Il reale meraviglioso di Isabel Allende, tra due domeniche, qui a Roma. E forse per avere quel benedetto sconto al Salone.
Per Cristina: posso prendere un pensierino per tua figlia alla fiera? Mi farebbe molto piacere.
Torna “Cronaca di una convivenza”! Ornella Spagnulo