Prenotare la pizza entro il pomeriggio, perché sennò ce la portano alle 22: questo significa il sabato. Il sabato significa riposo assoluto per gli ebrei, mentre i cristiani lavorano anche di domenica. Io mi vorrei riposare un po’, ma che cos’è il riposo? Anche scrivere è un’attività lavorativa? Anche andare con la mente da tutte le parti e registrarne i movimenti?
Non so, certo è che per questo weekend cercherò di non fare niente. La casa, però, ha bisogno di una sistemata, i panni asciutti – alcuni da una settimana, altri da due giorni – vorrebbero essere stirati e forse invitiamo qualcuno a cena stasera, o no, non si sa.
Il fatto è che a non fare niente non si sa niente, e a non sapere niente non si ha un appiglio.
Ieri sera mi sono divertita tanto, fino a mezzanotte e mezza, poi mi è venuto sonno. Abbiamo cenato con gli amici di Daniele per festeggiare la laurea di un ingegnere. Ero seduta vicino a Daniele da una parte, e alle ragazze dall’altra. Locale molto accogliente e romanaccio – la Birreria Peroni -, ma tagliatelle scotte. Non volevo dirlo, per non inchinarmi, come spesso faccio, alla dea Lamentela, però oggettivamente lo erano. Tutti i critici onesti sono a volte lamentosi. Per il resto, sono stata bene. Maria e Claudio ci hanno portato due pensierini dall’Australia e dalla Nuova Zelanda: un bel bicchiere e un boomerang con la calamita.
Tornando a casa, ieri notte (o stamattina), ripensavo alla filosofia del boomerang, pensavo che avrei potuto scrivere qualcosa a riguardo, in un romanzo. Oppure chiamare un romanzo: Boomerang. Intanto, però, sto ancora correggendo per la centesima volta sempre lo stesso scritto. Quello che sarebbe dovuto uscire a gennaio, ma l’editore ha avuto problemi con la distribuzione, quindi sarebbe dovuto uscire la prossima estate, poi io gli ho raccontato di aver ricevuto una proposta da un altro e lui, secco: “Fatti pubblicare da qualcun altro, allora, io non lavoro per gli altri editori”. Eppure quel giorno non era né sabato, né domenica.Sabato prossimo sarà dedicato alla memoria di Alda Merini – 21 marzo 2015, da Mangiaparole. Giovedì invece leggerò un paio di mie poesie alla Casa delle Letterature, per la Giornata mondiale della poesia.
Nominare i prossimi lavori è già lavoro? Non lo so, ma intanto sono in pigiama e sono le cinque. Direi che già dall’abbigliamento si possa affermare che mi sto riposando.