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Crostatine ai Funghi, Taleggio e Prosciutto

Da Paneemarmellata

.: Quando finisce così - Neffa  :.
 
Ecco un'idea per un antipasto della stagione fredda: crostatine di brisè con un ricco ripieno di funghi, taleggio e prosciutto. Friabili e gustose!! E, se volete un'alternativa alla pasta brisè classica, potete anche provare a farle con la brisè all'olio evo (qui la ricetta), verranno buonissime lo stesso!!!
Crostatine ai Funghi, Taleggio e Prosciutto
Crostatine ai Funghi, Taleggio e Prosciutto

Ingredienti per la pasta brisè (per 5 crostatine):
  • 250 g di farina 00
  • 125 g di burro freddo di frigo
  • 5 g di sale
  • 65 g di acqua fredda
Ingredienti per il ripieno:
  • 15 g di funghi porcini secchi
  • Uno spicchio d’aglio
  • Un rametto di rosmarino tritato finemente
  • Un pezzetto di cipolla tritata finemente
  • Taleggio q.b.
  • Prosciutto cotto q.b.
  • Olio evo q.b.
  • Sale q.b.
Per prima cosa, mettere in ammollo in acqua tiepida i funghi per una mezz’oretta Dopodichè, frullare nel mixer la farina, il burro a pezzetti e il sale fino ad ottenere uno sfarinato con cui farete la classica fontana. Aggiungere poco per volta l'acqua ed impastare velocemente fino ad ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere la brisè in un foglio di pellicola e lasciarla riposare in frigo per almeno mezz'ora - 40 minuti. Nel frattempo, far rosolare in una padella l'aglio, la cipolla ed il rosmarino con un filo d'olio evo. Aggiungere i funghi sciacquati e portarli a cottura. Una volta che i funghi saranno cotti, metterli in una ciotola e, quando si saranno raffreddati, aggiungervi il taleggio e il prosciutto tagliati a pezzetti e mescolare bene. Stendere la pasta negli stampini per tartellette (tenendone da parte un po' per la griglia) e disporre un po' di farcia in ogni tartelletta. Creare delle strisce con l’impasto avanzato con cui ricoprire le crostatine. Cuocere per 30 minuti circa nel ripiano più basso del forno.

Lo sapevate che il Taleggio…

... è un formaggio a Denominazione di origine protetta (DOP) che prende il nome dall’omonima valle, situata nell’alto bergamasco? La produzione di questo formaggio nasce dall'esigenza degli abitanti della zona di conservare il latte che avevano in eccesso. Inizialmente il formaggio così prodotto veniva chiamato “stracchino”, nome che per secoli in Lombardia ha contraddistinto, più che un determinato formaggio, in generale tutti i formaggi molli a forma quadrata. Il termine deriva dall’espressione dialettale "stracch", che significa stanco, e allude probabilmente alle condizioni delle mucche che giungevano in pianura dopo un lungo periodo estivo di permanenza in alpeggio. Il nome Taleggio risale invece ai primi del ‘900, quando i casari della valle omonima sentirono la necessità di distinguere i loro formaggi da quelli provenienti da altre zone, soprattutto sotto la spinta di Amilcare Arrigoni, che, nativo di Olda in Val Taleggio, emigrò e fece fortuna in Francia nel campo della ristorazione. Tornato in Italia all'inizio del secolo, si adoperò per valorizzare la sua valle iniziando appunto dal Taleggio. È l’inizio del percorso che ha portato questa specialità al riconoscimento della Denominazione di Origine (D.O.) nel 1988, cui è seguita nel 1996 la Denominazione di origine protetta (D.O.P.). Attualmente, la produzione, che è stata per secoli esclusivamente montana, si è estesa progressivamente nella Pianura Padana, dove numerosi caseifici hanno conciliato le metodiche tradizionali con le innovazioni tecnologiche. L’incarico di vigilanza sulla produzione e sulla commercializzazione del Taleggio è affidato, dal 1981, al Consorzio di Tutela del formaggio Taleggio (CTT).
fonte: Wikipedia


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